TOP Radio 2024 – (vi tocca pure nell’anno del centenario edition): il meglio e non meglio di un anno radiofonico

Amici di Radiomusik.it, ecco il “Pagellone” (cit. Filippo Ferraro di RDS) del 2024. Dopo un anno di celebrazioni serie ed istituzionali per i 100 anni del nostro mezzo preferito, ricorrenza a cui il sottoscritto ha provato a dare un modesto contributo, ecco cosa trovate raschiando il fondo del barile. Pensavate che fosse finita, ma è proprio adesso che comincia la discesa.

Del resto, questa rubrica esce il 31 dicembre, ma non ha neanche la scusa della solidarietà verso Tony Effe, quindi non posso esimermi. Inoltre, non  è necessario  prenderla sul serio, perciò  nessuno si prenderebbe la briga di censurare questo spazio. Il buonsenso si limita a prendere le distanze.

Come ogni anno – e mi onoro di ricordarvelo per il sesto anno di fila – va precisato che quanto segue è totalmente soggettivo ed opinabile. Ogni ascoltatore, addetto ai lavori o meno, dopo avere letto queste righe, potrebbe essere il mio Alessandro Borghese. Il metodo utilizzato è semplice: si determinano delle categorie, e ad ognuna si abbina una menzione. A volte sembra che si stabilisca il premiato, e poi gli si cucia la categoria addosso. Dopo questa introduzione, possiamo partire. Ecco trovate la TOP Radio 2023.

Radio 2024 – Rai Radio2: Radio2 ultimamente si è fatta notare perché ci sono stati cambiamenti importanti. La stagione in corso è partita senza Marco Ardemagni e Filippo Solibello, con conseguente fine di “Caterpillar AM”.  Il “Radio2 Social Club” ha salutato Andrea Perroni dopo 15 anni ed è arrivata Ema Stokholma. In “Back2Back” si è aggiunta Giorgia Cardinaletti,  che sta ottenendo riscontri positivi. Si sono ‘scoppiate’ Andrea Delogu e Silvia Boschero, e quest’ultima è tornata alla guida del suo “Moby Dick”.  Anche se immagino che qualche contenuto faccia fatica ad attrarre pubblico, ritengo che Radio2 vada citata per una serie di fatti in un certo senso storici accaduti di recente.

Personaggio maschile 2024 – Marco Biondi (Radio Capital): tornare “a casa” nella struttura che lo ha lanciato a grandi livelli gli ha fatto bene, ma non c’è solo questo fattore. A Capital è al timone della seconda parte di “Capital Records” ed offre sempre spunti interessanti, oltre al giochino dell’ultimo brano della puntata da indovinare, che ormai è un appuntamento irrinunciabile. Qui, l’intervista a Zucchero. Ma a questo riconoscimento, a forma di aria,  fatto di niente e tutto tempestato di nulla, ha contribuito anche la presenza di Biondi nella prima edizione di “Unfamous “, contest organizzato da Radio Rock. Qui non ci sono stati solo semplici voti. E’ emersa anche una filosofia, un modo d’intendere la musica.

Personaggio Femminile 2024 – Chiara Lorenzutti (Radio Monte Carlo): devo dire che qui non avevo dubbi già a gennaio. Eleganza e raffinatezza per un compito per niente semplice, subentrare col suo “C’est la vie” ad un monumento come Kay Rush.

Programma radiofonico 2024 – Il Mezzogiornale (Radio Capital): il programma di Benny e Stefano Meloccaro è il cracker, con  spalmate sopra assortite amenità, che alleggerisce la pausa pranzo. Da qualche mese ci sono anche più interviste, e poi, seguendo il tennis per Sky, Meloccaro ha potuto offrire agli ascoltatori di Capital un racconto in primo piano di una stagione trionfale per l’Italia.

Coppia Radiofonica 2024 – Ema Stokholma e Gino Castaldo (Rai Radio2): sopra ho già parlato dell’arrivo di Giorgia Cardinaletti, che garantisce alternanza in “Back2Back”, ma questo spazio va a Gino Castaldo ed Ema Stokholma, perché ci sono delle volte in cui si comprende la differenza tra colleghi, e amici che lavorano insieme. E’ qualcosa che ho percepito in modo lampante quando Ema è stata vicina a Gino il più possibile nei momenti che hanno preceduto e seguito la scomparsa di Ernesto Assante, senza considerare il calendario.

Due da ascoltare – Elisabetta Sacchi e Jason Gagliani (RDS): l’appuntamento di “Casa RDS” è un vero e proprio salotto in cui – grazie ad “SOS RDS”- qualcuno porta problemi da risolvere, e gli altri, possibili soluzioni. Ogni argomento vede interagire i membri di una comunità. Dal mio punto di vista, chi riesce a portare un pizzico di non formalità in più all’interno di RDS, va sempre premiato. Da non perdere, poi, l’appuntamento del mercoledì legato al mistero. Infine, era dal 27 aprile 2019, suo secondo giorno ad RDS, che aspettavo la Sacchi in onda dal lunedì al giovedì (oltre alla domenica pomeriggio). Potevo non citarla?

Informazione ed  approfondimento – Il Rosso e il Nero (Rai Radio1): la coppia Vladimir Luxuria-Francesco Storace era così teoricamente senza senso sin da quando è nata, che non si poteva non seguirla di tanto in tanto. In realtà, questo piatto di spaghetti alla nutella della radio  interpella gli ospiti ed interagisce con le Istituzioni concentrandosi sulla stretta attualità. Quindi, ad esempio, non c’è la possibilità per gli ospiti di “fare i simpatici”, come può fare chi interviene ad “Un Giorno da Pecora”. Il tocco di simpatia lo mettono i conduttori – coppia che ha dato vita a svariate polemiche – punzecchiandosi di continuo.

Sport – RTL 102.5 in Champions League (RTL 102.5): uno dei segreti di RTL 102.5 – parere personale – sta nella capacità di coprire ogni aspetto della vita della società, da Sanremo al Natale, dal Giubileo ai grandi eventi sportivi. Nasce la ‘Super Champions League’? RTL 102.5 acquisisce i diritti per raccontare –  con Fulvio Giuliani, Massimo Caputi, Paolo Pacchioni e tutta la squadra – le partite delle compagini italiane.

Figura dell’estroso 2024 – Alessandra Patitucci, Deejay Chiama Italia (Radio Deejay): prendete, nella puntata del 16 ottobre, una Alessandra Patitucci, che fa parte del ‘cast’ di “Deejay Chiama Italia” anche se dietro le quinte, e fatele fare un discorso di Donald Trump in “Paperinese”. In tale occasione, veniva commentato il Presidente eletto in versione DJ, cosa che Edoardo Buffoni di Capital ha definito “La Trumpilation”.

Citazione 2024 – Giorgia Surina (RTL 102.5): quando Carlo Elli (va sempre ricordato che su Radiofreccia si è fatto chiamare Charlie Hell) ha lasciato “Shaker” per approdare in “No Problem – W l’IItalia” , lei lo ha salutato così: “Qualunque cosa, piccola o grande che sia, diventa un’avventura se viene condivisa con la persona giusta, “e questi quattordici anni di conduzione insieme sono stati irripetibili. Tu stai però per iniziare una nuova avventura e le avventure accadono a chi le sa raccontare. Tu sai raccontarle in modo unico. Sei la persona più gentile, più solida, più affidabile, con cui abbia mai lavorato, per cui grazie per avermi insegnato in questi quattordici anni tutto quello che so su questo mestiere della radio meraviglioso, e per avermi trasmesso in ogni ora un’energia incredibile, una grande serenità per un lavoro veramente fatto con amore. Grazie!”.

Puntata 2024 – Le Lunatiche (Rai Radio2): qui possiamo fare riferimento alla ricorrenza celebrata lungamente quest’anno, dato che la puntata in questione del programma di Federica Elmi e Jodie Alivernini è quella del 6 ottobre; puntata speciale dedicata alla radio con gli interventi – telefonici o in studio – di conduttori di tante emittenti. Particolarmente commovente è stato Mauro Casciari. E’ stato sufficiente ricordare Roberto Gentile per sentirlo passare dall’abituale cazzeggio al pianto, in un paio di secondi.

Giù il microfono 2024

 3 – Le prime due puntate della ‘Power Hits Parade’ (RTL 102.5): una delle “anomalie” del 2024 è stata la “Power Hits Parade”  su RTL 102.5, quantomeno per come è partita. La domanda è: dato che pochi giorni dopo l’inizio della stagione, Luca Dondoni annuncerà di aver lasciato l’emittente affermando, tra l’altro, “la classifica non mi calzava a pennello”,  perché cominciare, se c’è una percepibile mancanza di convinzione?  Oggi la classifica viene condotta dalla Zac. Lo scorso 21 luglio, Dondoni aveva salutato “Pop Around the Clock” (oggi c’è La Mario) presentando il nuovo appuntamento. Fa effetto pensare alle proporzioni: “Pop Around the Clock” 15 anni, la “Power Hits Parade”, due puntate.

2 – Lo scivolone di Giorgio Zanchini (Rai Radio1): Giorgio Zanchini, nella puntata di “Radio anch’io” del  24 aprile chiede alla Senatrice Ester Mieli “Lei è ebrea?”. Ora: sicuramente è stata una domanda non necessaria, un eccessivo modo per contestualizzare, un ‘modo per solidarizzare ‘- questa la spiegazione del conduttore subito dopo – che sarebbe stato facilmente fraintendibile. E’ stato uno scivolone da parte di un giornalista esperto che evidentemente non ha calcolato le possibili conseguenze. E attenzione: la senatrice era in collegamento, quindi la sua reazione in quel momento è comprensibile. La possibilità di consultare le puntate, però, offre l’opportunità di  riascoltare l’accaduto dandogli la dimensione corretta, di una domanda sbagliata. evitabile, ma non scioccante. Tra l’altro, la totale assenza di cattive intenzioni è dimostrata dalla stessa domanda, posta all’ospite precedente pochi secondi prima. Qui trovate il “VAR”. E’ molto importante riascoltare l’episodio per coglierne la reale portata, sentire il tono così come è stato, e non per come potrebbe essere percepito, leggendo il racconto dell’accaduto su varie testate. Un errore che – per quanto grave possa essere stato – non avrebbe dovuto portare a quasi automatiche accuse di antisemitismo, finendo per scuotere il mondo politico. Anche perché, comunque, il doveroso spazio dedicato al Giorno della Memoria è presente nella puntata del 26 gennaio.

1 – La Zanzara, e la “satanista spirituale col feto” (Radio 24): e anche quest’anno, la prima posizione deve andare alla trasmissione che ha dato il nome – potremmo dire in questo caso “battezzato” – questo spazio. Cruciani conduce sul filo del fuorigioco, e infatti ci sono stati nani, schiavi, “canipardi” e pure recentemente lo “scoop” della lettera di Impagnatiello. Ma nella puntata del 13 marzo c’è stato qualcosa che forse ha suoerato sulla destra anche la famosa “donna gatto”. C’è stata la “satanista spirituale” “madre di un feto acquistato in Thailandia”. Tutto questo, con tanti saluti agli ultracattolici e conservatori che affollano la trasmissione. E’ rimasto impressionato pure Cruciani.

Best Artists 2024

Artista maschile 2024 – Geolier:  il 2024 è stato il suo anno, anche perché si è parlato di lui per vari motivi: dal regolamento del Festival di Sanremo modificato per far partecipare  “I p’ me, tu p’ te”, alla vittoria nella serata delle Cover, alla non vittoria finale all’Ariston. E’ il più ascoltato su Spotify, e questo chiude il cerchio, almeno per me. Sanremo dovrebbe emettere un verdetto, col pubblico che successivamente decide se confermare o ribaltare il risultato attraverso gli ascolti. Il pubblico – Festival vinto o meno – determina la “durata” dell’artista. E’ vero che una volta le radio erano determinanti, ed era fondamentale la vendita del disco fisico, ma ormai il successo si misura con strumenti diversi.

Artista Femminile 2024 – Angelina Mango: e l’artista femminile, considerando ormai Annalisa in un campionato a parte, non poteva che essere Angelina Mango, che il 74° Festival l’ha vinto, ha ottenuto un buon settimo posto all’Eurovision, ha ottenuto successo con il brano “Per due come noi”, insieme ad Olly, ed è risultata la personalità e cantante più cercata su Google in Italia. Tutto questo, a 10 anni dalla scomparsa di papà Pino.

Gruppo 2024 – BNKR44: in gara al Festival sono arrivati piuttosto bassi con “Governo Punk”, però è stata la serata delle Cover quella della svolta, con “Ma quale idea” con Pino D’Angiò, scomparso a luglio. Il singolo poi s’intitolerà “Ma che idea”. Un buon successo l’ha riscosso anche “Estate 80”, con campionamento di “Figli delle Stelle”. Saranno protagonisti questa sera nel capodanno di Rai Radio2 a Foligno.

*Dato il grande successo della serie “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”, mi era stato suggerito di menzionare il “ritorno” degli 883.

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Radio Capitale 2024 – Massimo D’Adamo (Centro Suono Sport): per la menzione di Radio Capitale, il nome del 2024  non poteva non essere lui. Ha portato a termine l’esistenza, dopo la scomparsa di Alberto Mandolesi, di “Altrimenti ci arrabbiamo”, senza celare una comprensibile umana sofferenza. Tra l’altro, viva la sincerità: il 31 luglio, ultimo giorno della stagione, e giorno della puntata finale del programma, un ascoltatore ha chiamato dicendogli che meriterebbe un determinato premio. La sua risposta è stata: “A me non piace”. Oggi vive una nuova fase, col suo “Bar Forza Lupi” nel quotidiano.

Top Radio 2024, conclusioni

Prima di salutare i lettori e di augurare un felice 2025, è giusto fare ulteriori precisazioni. Questo articolo, perfetto non lo sarà mai. Cerco di migliorarlo di anno in anno. Ogni volta ci sono sezioni nuove, ma so che mancano alcune categorie importanti. Manca, per ora,  la citazione “musicale“, nonostante i  programmi che si occupano di musica siano tanti. Questo, altri programmi, partite e altri impegni permettendo, può essere il buon proposito per l’anno prossimo.

L’anno scorso – per testare qualcosa di diverso – avevo inserito  “In Memoriam“. Quest’anno ho evitato per due motivi: non siamo agli Oscar, e soprattutto, sapendo di dover già citare diverse persone scomparse durante l’intera stesura dell’articolo, non ho voluto incupire questo pezzo che nasce come pezzo ironico, ed ironico deve continuare ad essere. Non si può – però – non riservare un ricordo a Massimo Cotto, scomparso la scorsa estate, ed un plauso a Dr. Feelgood per avere concluso la scorsa stagione di “Rock & Talk” nonostante ciò che aveva dentro.  Anche qui c’è stata la forza di scrivere una nuova pagina, sempre con Dr. Feelgood, Antonello Piroso e con Francesco Allegretti. Proprio Piroso, il 24 dicembre ha rivolto un pensiero alla famiglia di Cotto: “Finché vivrà nei vostri ricordi, vivrà per sempre”.

Per una maggiore completezza, servirebbe una sezione podcast, ma qui si entra in un campo nel quale l’offerta sembra superare la domanda. E’ onestamente, un mondo troppo vasto per essere seguito in modo attento e completo da una sola persona, con 24 ore al giorno e due sole orecchie a disposizione.

Per “Radio Capitale” – 100 e più articoli nel 2024 – non è al momento possibile differenziare tra Roma e Lazio, per le ragioni esposte poco sopra, proprio perché l’offerta è ampia. Il sottoscritto è juventino, e vive a Torino. L’interesse per le emittenti “tifose” è puramente radiofonico, quindi non ci sarà mai la voglia di privilegiare qualcuno rispetto a qualcun altro.

Siamo così giunti al termine – finalmente, penserete voi – di questo appuntamento. Sperando di aver offerto una fotografia vagamente simpatica e decentemente verosimile di un anno importante, vi giunga l’augurio  di un felice 2025, ovviamente pieno di radio. Dopo  un intenso anno 100, speriamo di avere la giusta carica verso il 101 e oltre. W la Radio!

Stefano Beccacece

 

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Stefano Beccacece nasce nel 1985 a Torino. Sino a pochi anni fa poeta - ha pubblicato due raccolte tra il 2006 ed il 2010 - ora fa prevalentemente il blogger. Dal 2012 scrive di calcio e mass media. Su Radiomusik potete leggerlo prevalentemente nella sezione "Radio News".