Botta e risposta tra Mauro Mauro (Valerio il Cialtrone) e Marco Mazzoli

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Dalla ripresa dello Zoo di 105, Mauro Mauro – Valerio Airò il Cialtrone – non ne fa più parte. Marco Mazzoli ha ribadito che il suo mancato rinnovo non dipende dall’epiteto rivolto a Giorgia Meloni. Quella è stata “la ciliegina sulla torta”.

Mazzoli ha affermato: “Non aveva voglia di fare un c....e siccome il nostro programma si basa sulla meritocrazia, abbiamo deciso di togliere questo inetto che creava problemi, e non produceva,  pensando di dividere i suoi soldi tra i componenti che guadagnano meno. Mi ha deluso. Da settembre a dicembre non si è più presentato in radio”.

Successivamente, i conduttori hanno spiegato che si cercano voci nuove per alleggerire il lavoro del resto del gruppo, ma se chi arriva non porta nulla e le stesse persone fanno le stesse cose, poi l’ascoltatore si lamenta: “Vogliamo andare avanti altri 10 anni, e cerchiamo persone che vogliano portare qualcosa di nuovo senza mangiare dalla tettona del caro Mazzoli”.

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Poco dopo è arrivata la risposta dell’ex Mauro Mauro, riferendosi al fatto di essere tirato in ballo quando arrivano i messaggi che parlano di lui: “Io da contratto dovevo dare una mano un’oretta nelle scenette, il fatto di arrivare alle 11, significava regalare loro ore non previste. Ho fatto anche troppo per quanto mi riguarda. Se poi Mazzoli è abituato ad avere a che fare con gli yes Man che dicono sì agli ordini del Re Bambino, c….suoi. Ognuno paga le conseguenze dei suoi comportamenti. Io ho accettato di non far più lo Zoo, voi accettate i commenti di chi dice che siete dei paraculi, che siete monotoni e parlate solo di fi*a macchine e dei favolosi anni ottanta”.

Non poteva mancare – ovviamente – la replica di Mazzoli: “Tu non ci hai regalato proprio niente. Ti abbiamo accolto a braccia aperte, sarai un bravo comico, ma ti abbiamo dato un palco molto più grande. Dare dei leccaculi agli altri componenti del programma è una bassezza. Lo Zoo è come una squadra di  calcio. C’è l’allenatore e ci sono i giocatori. Tutti hanno il mio rispetto, e quando qualcuno fa qualcosa di buono sono il primo a complimentarmi. Tu hai sempre avuto un atteggiamento astioso e non volevi rispettare le regole, che sono fondamentali per permettere al programma di macinare i numeri che macina. Altrimenti non saremmo qui dopo 25 anni. Per far parte di questo programma, bisogna diventare dei professionisti. Ci ha dato fastidio il tuo modo di fare poco rispettoso, e certe tue uscite come quella a Reggio Emilia (serata di beneficenza dopo l’alluvione ndr). Sei salito sul palco e hai fatto il tuo monologo tirando una bestemmia al microfono. Si è scatenato l’inferno. Questo è stato uno dei grandi danni che hai fatto”.

E a proposito degli anni Ottanta: “Purtroppo, la tua generazione ha ben poco da raccontare. Lo so che non è colpa vostra”. Infine: “Ti auguro ogni bene. Ho visto passare tanti talenti come te avere lo stesso atteggiamento e poi bussare alla mia porta dicendo ‘ho sbagliato’. Spero non sia il tuo caso. Spero tu possa diventare il miglior comico del mondo, e che tu non abbia più bisogno di me. Però non sputare mai nel piatto in cui hai mangiato”.

Il Dona: “Valerio non so chi sia, ma voglio empatizzare con lui”

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Poteva mancare la contro-replica di Valerio? Ovviamente no: “E io sarei uno che sputa nel piatto in cui ha mangiato? E’ cambiata anche la versione: prima si diceva che mi ha mandato via Mediaset, poi che mi avete mandato via voi perché non facevo un c….leggasi paraculi”.

Valerio ha anche ricordato che non è la prima volta che Mazzoli ha problemi con membri dello staff. Il chiaro riferimento al periodo dello scazzo con Il Dona.

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Stefano Beccacece

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Stefano Beccacece nasce nel 1985 a Torino. Sino a pochi anni fa poeta - ha pubblicato due raccolte tra il 2006 ed il 2010 - ora fa prevalentemente il blogger. Dal 2012 scrive di calcio e mass media. Su Radiomusik potete leggerlo prevalentemente nella sezione "Radio News".