Si è chiusa un’altra stagione dello Zoo di 105. Le ultime settimane sono state contraddistinte da dei “Best in diretta”, ma soprattutto, il quesito costante è stato: “Perché ami lo Zoo?”.
Proprio nell’ultima puntata è arrivata la testimonianza più bella, a dimostrazione di come la radio abbia ancora un grande potere, qualcosa di magico, soprattutto quando è fatta per far ridere.
Ha chiamato Tommaso, psicoterapeuta adolescenziale che, a causa del proprio lavoro, non ascolta il programma in diretta: “Voi siete un farmaco, il mio e non solo. La mia vita va anche troppo bene, ma a causa del mio lavoro, sono pieno di situazioni gravi, perché mi occupo di abusi sessuali. Quando torno a casa, ho bisogno di ridere. Su alcuni problemi abbiamo un’impotenza totale, e riderci su è l’unica soluzione. Mia moglie vi odiava, adesso vi ascolta“.
E ancora: “Una paziente, da ragazzina, ha subito abusi sessuali. Mi ha chiesto se esistesse un modo per ridere di un trauma, e ci abbiamo provato. Ho analizzato alcune scenette di Paolo Noise, e abbiamo analizzato insieme una scenetta di ‘Giulia Uomo Scopato‘. Lei ha riso. Qualche volta ci sentiamo, e lei dice ‘ciao, sono Giulia’. Voi siete una pillola. Siete le due ore che tutti vorremmo vivere, ma 24 ore non è possibile. Due ore al giorno per ridere si può fare”.
La stagione non è stata certo facile. A causa di una bestemmia non tagliata, il programma ha rischiato grosso in primavera. Abbiamo parlato qualche giorno fa di una Letizia Puccioni sempre più impattante, mentre da settimane sappiamo che il futuro sarà di nuovo senza Herbert. Ah, qualche giorno fa si è tornato a parlare di Squalo – sparito, mentre Mitch vince premi – che non risponde più al telefono. Ma Mazzoli non è mai diplomatico: “Non ci manchi per un c….”.
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Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)