
Quella conclusasi ieri, per lo Zoo di 105 è stata una settimana da “lacrimuccia”.
Ieri in studio è intervenuto Davide Di Lernia, a cui è stato consegnato l’anello celebrativo mancante, quello destinato a Leone, anch’esso realizzato dalla gioielleria Mazzarella, desiderato da Paolo Salvaderi e col quale Paolo Noise ha bullizzato Barty Colucci alla cena di Natale.
Oltre alla consegna dell’anello del potere, c’è stato il ricordo di O.C. Orco Cazzo, e soprattutto si è cercato di porre rimedio al fatto che Leone non è mai riuscito ad entrare in gara al Festival di Sanremo con la sua “Che vita è”. Attraverso l’hashtag #GiorgiacantaLeo, si è ipotizzato che la cantante – ospite della kermesse – potesse interpretare il pezzo medesimo.
Se Squalo sia o meno l’erede di Leone è difficile stabilirlo, ma lo “storpione” ha recuperato uno dei grandi classici dello Zoo di un decennio fa – stesa sigla di allora tra l’altro – sostituendo in “Ken il Cazzaro“le pillole di saggezza con mosse impronunciabili, per lui.
E mentre il Dona sfrutta Pocoyo per prendere di mira i baresi, ci si è commossi con Polaroid (tunz tunz). Resta da chiedersi: Mazzoli un giorno erediterà veramente l’orologio di Leone? Probabilmente anche questo è un capitolo chiuso.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)