Il nuovo anno è ripartito con lo Zoo di 105 in versione “Compilation”, e ieri la defezione è stata annunciata via social.
Marco Mazzoli ha spiegato la situazione con una storia: “Fingiamo che lo Zoo sia un’azienda, una società composta da tanti liberi professionisti. Io sono l’amministratore delegato che ha il potere decisionale su tutto quello che è artistico, ma non su tutto quello che riguarda i compensi. Ognuno di noi tratta il proprio contratto direttamente con la radio. Ci sono contratti annuali, che devono essere rinnovati qualche mese prima e discussi per capire se i termini vanno bene, sia da una parte che dall’altra“.
Prosegue il conduttore: “Questa cosa non è avvenuta. sono stati presentati i rinnovi proprio il giorno prima che chiudessimo la stagione ed erano più o meno quelli di prima, senza considerare che molti dello Zoo, a causa della pandemia, hanno dovuto tagliare lo stipendio del 15%. Si aspettavano tutti che almeno quella parte venisse reintegrata, e non lo è stata. E quindi da lì è scoppiato il bordello.
E’ vero che noi siamo dei privilegiati, perchè facciamo il lavoro a mio avviso più bello del mondo, però comporta tante ore. Lo Zoo praticamente ti porta via la giornata. Per poter far parte della squadra dello Zoo devi rinunciare a gran parte della tua vita, perchè è così, ti porta via tutto il giorno, tra produzione, scrittura, recitazione, montaggi e tutto il resto.
Ovviamente noi siamo dei precari, perchè noi non è che abbiamo un accordo ventennale. Noi ogni anno, in base ai risultati, rinnoviamo i contratti e continuiamo a portare a casa e a portare nelle vostre casse questo bellissimo e meraviglioso programma, che tanto amate. E quindi, porti i risultati, ti aspetti anche un altro tipo di risultato, no? Perchè non è che puoi andare in banca e dire ‘Vorrei un mutuo, io conduco il programma più ascoltato d’Italia'”