Muse live a Torino: recensione e scaletta concerto

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Il pubblico di Torino, Stadio Olimpico, ha accolto adorante quella che è ormai diventata la band-simbolo del rock di qualità, uno dei pochi gruppi ancora capaci di sfornare una musica originale e innovativa: i Muse.

La band di Matt Bellamy piace un po’ a tutti; dagli orfani del rock pomposo nato negli anni 70, affine al progressive, ai semplici cultori della musica di qualità, fino ai fan del rock duro, che vi trovano molti elementi in comune col metallo, anche se i Muse tutto sono fuorché un combo “heavy”.

Saranno le tastiere, che tornano in primo piano dopo tantissimo tempo, saranno anche certe sonorità studiate e sempre diverse, ma quello che abbiamo ascoltato stasera è uno show quasi marziano per originalità rispetto alla scena musicale esistente.

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Ma partiamo dallo scenario che si presenta davanti agli spettatori piacevolmente attoniti. Sei lanciafiamme spazzano il palco da sopra, sovrastando i fari che sparano luci ai lati del palco e l’infinita passerella che vedrà la comparsa tra gli altri di un robot gigante di latta. E che dire dei fortunati che si sono aggiudicati i biglietti da 20 euro firmati Muse e lanciati al pubblico durante l’esibizione? Teneteli perché tra qualche anno avranno un valore, ve l’assicuriamo!

E poi si parte finalmente con The 2nd Law: Unsustainable, seguito da Supremacy e Panic Station. Poi il primo grande brivido con la storica Plug in Baby, e poco più tardi Resistance, uno dei pezzi preferiti dal sottoscritto.

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Ma è con Knights of Cydonia, per l’occasione con intro di armonica, che il concerto esplode definitivamente. Questo brano è uno dei più geniali degli ultimi vent’anni e si ricollega direttamente alle sonorità che Emerson, Lake & Palmer e Yes ci facevano ascoltare un quarantennio or sono. Poi torna protagonista il pianoforte di Explorers, cui fa seguito Hysteria.

Due i momenti più intensi prima dei bis: l’attacco di Time is Running Out, accolto da un boato, e l’esecuzione di Blackout, accompagnata da un’acrobata sospesa sopra il pubblico. Senza però trascurare il delirio collettivo esploso con Madness.

Con i bis entra in scena il robottone di cui sopra, che riporta alla memoria un celebre brano degli Styx (Mr Roboto), e ci godiamo Supermassive Black Hole (ve ne ricordate al parodia firmata Eelst?) e Survival. E poi la seconda tranche di bis, con i classici Uprising e Starlight a chiudere una serata memorabile.

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Ecco di seguito la scaletta completa.

Scaletta Muse Torino 28/6/2013

The 2nd Law: Unsustainable
Supremacy
Panic Station
Plug In Baby
Map of the Problematique
Resistance
Animals
Knights of Cydonia
Explorers
Hysteria
Feeling Good
Follow Me
Liquid State
Madness
Time Is Running Out
Stockholm Syndrome
Unintended
Blackout (con ballerina sospesa)
Guiding Light
Undisclosed Desires

The 2nd Law: Unsustainable (con robot)
Supermassive Black Hole
Survival

The 2nd Law: Isolated System
Uprising
Starlight

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About Luca Landoni 20114 Articles
Giornalista pubblicista iscritto all'ODG Lombardia. Amante in particolare di gothic/dark e progressive rock. Ha lasciato il cuore nei Marillion epoca Fish. Contatto diretto: blog@gamefox.it