Giuseppe Cruciani: uno dei pochi a lottare contro chi vuole il pensiero libero ma omologato

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Ha destato scalpore l’intervento di Giuseppe Cruciani al congresso di Verona sulle famiglie una settimana fa. Chi ne ha parlato, ha puntato il dito contro il suo stile di vita, o si è chiesto che libertà ci sia nel voler abrogare diritti acquisiti.

Al congresso di Verona – che a chi scrive queste righe ha fatto ampiamente orrore – nessuno ha potuto “abrogare”, ma tutti hanno discusso ed espresso il proprio pensiero.

Ciò che oggi deve preoccupare, è che non solo si cerca di impedire l’azione – cosa in certi casi giusta – ma si pretende di bandire anche la possibilità di espressione. E la censura spesso arriva da chi si dichiara democratico e combattente per la causa del libero pensiero. Però l’importante è che il pensiero sia libero a patto che sia scelto tra quelli precompilati da una società benpensante.

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La presenza del conduttore de La Zanzara a Verona, non dovrebbe sorprendere affatto. Lui non è uno di loro,ma ha difeso la loro libertà di parola. Se poi tale  parola vorrà trasformarsi in legge allora lui starà “sulla barricata” a difendere matrimonio gay, aborto e prostituzione.

La trasmissione di Radio 24 ha successo perché è uno dei pochi esempi di espressione che non tiene minimamente conto dei limiti – sempre più stringenti – posti dal cosiddetto buonsenso. Per due ore – anche se poi David Parenzo cerca, sbraitando, di richiudere il recinto – c’è qualcuno che parla e fa parlare a ruota libera senza badare alle associazioni di categoria, agli eventuali insulti che arrivano dai social, o al fatto che “questo non si può dire perché magari urti la sensibilità di qualcuno”.

Cruciani non cita il principio attribuito a  Voltaire per prendersi l’applauso, anche perché se per sbaglio lo facesse sembrerebbe un intellettuale, quindi probabilmente si butterebbe giù il microfono da solo. Semplicemente lui il principio attribuito a  Voltaire lo applica. E basta.

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Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)

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Stefano Beccacece nasce nel 1985 a Torino. Sino a pochi anni fa poeta - ha pubblicato due raccolte tra il 2006 ed il 2010 - ora fa prevalentemente il blogger. Dal 2012 scrive di calcio e mass media. Su Radiomusik potete leggerlo prevalentemente nella sezione "Radio News".