
Avete una radio del cuore, quella che proprio non lasciate e non lascerete mai perché siete affezionati ad ogni conduttore, ogni programma ed ogni momento del palinsesto?
C’è una radio che vi fa addirittura sentire un senso di appartenenza? E’ una cosa che mi chiedo da quando sono partiti gli obbrobriosi appelli a rispondere alla famosa telefonata sul celebre sondaggio radiofonico.
Vi dico la mia. Ho proposto lo stesso quesito sul gruppo Facebook che fa riferimento al portale FM-World, e ne è emerso un punto di vista che condivido. C’è chi è attaccato ad una radio e ne è “tifoso”, ma in generale la radio non diventa come una squadra di calcio: “Sostenete la vostra radio del cuore“.
Grazie ai mille modi in cui si può fruire del mezzo radiofonico, è anche facile ascoltare praticamente tutto, e possiamo trovare programmi e conduttori di nostro gradimento ovunque.
Personalmente ho avuto nel cuore la “prima radio parlata” ascoltata, ovvero Radio Deejay di fine anni Novanta, dove avevo trovato DJ Giuseppe nel “Deejay Time”.. Il pomeriggio era Radio Deejay, da “Ciao Belli” a Paoletta al “Mixing 4 You”.
Chiusa quella fase, c’è stata quella di prevalenza per 105, che vale abbastanza ancora oggi,, ma senza lasciare “Deejay Chiama Italia”, che ho iniziato ad ascoltare con regolarità dai tempi universitari. Scrivendo su questo blog, non posso dichiararmi “tifoso” di nessuno, devo – e soprattutto voglio – ascoltare un po’ di tutto. C’è un’offerta “all you can listen” troppo ampia ed invitante per fissarsi su una decisione immutabile.
E’ probabile che al giorno d’oggi, con una scelta così ampia, un ascoltatore possa andare a periodi, con – magari – una radio in grado di prevalere temporaneamente su altre per 2-3 conduttori o programmi. Del resto, in alcune interviste, Marco Baldini ha raccontato la “sua” Radio Deejay, divenuta la numero uno, come la “somma” di tutti i grandi che ne facevano parte.
Quando poi s’interrompe il rapporto tra una radio e qualche nostro conduttore preferito, siamo liberi di abbandonare l’emittente per seguirlo, o semplicemente perché, con le proprie scelte editoriali, la tal radio non è più conforme alle nostre aspettative.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)