Radio Deejay e quei cambiamenti ‘estranei’ non accettati, o difficili da accettare

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Mancano ormai due settimane alla due giorni di festa per i quarant’anni di Radio Deejay. Per questo, dedicheremo qualche pezzo speciale, basandoci anche sulle interessantissime e utilissime interviste contenute nel podcast – i cui contenuti vengono trasmessi anche in radio – “Forty Forti”.

Ad esempio, abbiamo preso spunto dall’episodio dedicato a Linus, che dal 1994 è direttore dell’emittente. In molti passaggi emergono le difficoltà che potrebbero essere generate da possibili cambiamenti. Funzioneranno? Come li accoglierà il pubblico?

Quando gli viene chiesto se abbia mai pensato ad altre radio, Linus parla di difficoltà per un conduttore che è stato grande in una determinata emittente, di essere ugualmente grande altrove. Unica eccezione? Fiorello, capace di avere successo con “Viva Radio Deejay”, prima, e con “Viva Radio 2”, poi.

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Certo, bisogna provarci, ma Linus cita un esperimento non andato a buon fine, in un periodo in cui gli ascolti della fascia guidata da Albertino erano in flessione: “Ho portato tre ragazzi che arrivavano da un altro programma (Paolo Noise, Wender e Fabio Alisei ndr) cercando di costruire un programma nuovo (Asganaway). Non ha funzionato, perché i ragazzi che stavano qui, funzionano meglio dove stavano prima, e infatti son tornati indietro. Forse Alberto non si è amalgamato fino in fondo, o questa radio non ha accettato un cambiamento che viveva come una cosa troppo ‘estranea’. Ci siamo lasciati con un buonissimo rapporto, ma quello è stato un errore mio”.

Avrete spesso sentito parlare anche del possibile arrivo a Deejay di Giuseppe Cruciani, che con Linus condivide la passione per la corsa: “Aveva voglia di cambiare, per qualche tempo abbiamo accarezzato l’idea. Però lui è uno molto combattuto. Per fortuna abbiamo deciso di non farlo, sarebbe stata una cosa, probabilmente, non accettata fino in fondo dal nostro pubblico“.

Infine, c’è un accostamento con il Milan degli immortali, quello che forse spiega il motivo per cui, il palinsesto di Deejay da tempo si manda a memoria come le formazioni di una volta: “Ho paura di sfilare un qualunque programma dalla giornata perché temo che mi crolli tutto quanto. Se tolgo Fabio Volo alle 9, con chi lo rimpiazzo, per avere la stessa personalità?  E se metto Fabio da un’altra parte, dove lo metto? Al posto della Pina? E La Pina dove la metto? E’ molto difficile”.

Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)

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Stefano Beccacece nasce nel 1985 a Torino. Sino a pochi anni fa poeta - ha pubblicato due raccolte tra il 2006 ed il 2010 - ora fa prevalentemente il blogger. Dal 2012 scrive di calcio e mass media. Su Radiomusik potete leggerlo prevalentemente nella sezione "Radio News".