
Nel giro di qualche anno, Linus ha cambiato il volto di Radio Capital, probabilmente perché non avrebbe avuto senso fare una copia legata alla storica pagina targata Vittorio Zucconi, o alla parentesi Massimo Giannini.
Ora la fetta più grande della torta spetta alla musica, e vi è stata una redistribuzione degli spazi fra intrattenimento ed informazione. L'”orientamento politico” è ancora presente, ma molto, molto meno marcato. Anche se, dopo la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti, è tornato ad essere evidente.
Oggi – al posto di quelle che furono “Le Mattine” – c’è un nuovo “Maryland” con Mary Cacciola, Marco Santin e Marco Santin. Per noi che siamo stati fan di quel programma, la coppia Cacciola-Santin sa tanto di “Grazie Per”.
Emblema di questo alleggerimento dei contenuti c’è ormai da anni “Il Mezzogiornale”, con Benny e Stefano Meloccaro. Inoltre, simile all'”operazione Bertallot”, quest’anno è tornato nella struttura di Via Massena Marco Biondi, al timone della seconda parte di “Capital Records”.
In conclusione, oggi Radio Capital sa intrattenere al meglio, e quello che Linus aveva definito in passato “aggiornamento musicale”, non l’ha snaturata. Se oggi dovessi fare un lungo viaggio e pootessi ascoltare una sola radio durante tutto il tragitto, sicuramente punterei su Capital.
Stefano Beccacece