Stiamo da mesi vivendo un periodo drammatico, e c’è bisogno – ogni tanto – di sorridere un po’. Per questo abbiamo aperto una rubrica non dichiarata su Padre Livio di Radio Maria. Se non lo si prende eccessivamente sul serio – e chi scrive ne parla dal punto di vista radiofonico – quest’uomo può anche avere una funzione sociale, ed essere fonte di svago.
Al netto dei lati positivi che ci sarebbero – dal punto di vista religioso – nella pandemia: “La malattia può essere qualcosa di grande davanti a Dio quando viene offerta come un atto di conversione a tutti coloro che sono lontani da Dio”, dichiarazione oggettivamente inquietante, è meraviglioso sapere che per Padre Livio l’Italia si è scristianizzata.
Una settimana fa si preoccupava di una chiesa “telematica”; detto dal direttore di un mezzo di comunicazione che si può ascoltare pure tramite il telefono della doccia, è qualcosa di meraviglioso. Ma il Paese è scristianizzato perché: “Siamo nel pieno dell’epidemia e non vedo processioni, non vedo messe, non sento preghiere. Quello che era il paese più cristiano del mondo sta affrontando l’epidemia col solo conforto della scienza”.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)