Come già ho scritto in passato, prima di diventare un “blogger radiofonico”, alcuni mi chiamano critico ma quella è la definizione che uso quando voglio tirarmela senza motivo, mi sono formato come ascoltatore. Uno dei programmi più significativi dell’andata gioventù è stato senza dubbio “Grazie per averci scelto“, o anche solo “Grazie per”, andato in onda su Rai Radio2 dal 2007 al 2010.
Certo, la presenza di un membro della Gialappa’s Band era un ottimo invito all’ascolto, ma la trasmissione – condotta da Marco Santin e Nicoletta Simeone – aveva conquistato gli ascoltatori indipendentemente dall’appartenenza di lui.
La coppia era perfetta come un tandem d’attacco che funziona in una squadra di calcio: lui era il comico, e lei – con la sua voce inconfondibile – la conduttrice-spalla autrice di gaffe più o meno involontarie. Vi era un argomento del giorno e un ospite generalmente amico di Santin – Zerbi, Forest e Ubaldo Pantani uber alles – al quale veniva affidata anche la scaletta musicale.
Ne ho voluto scrivere oggi perché lo stesso Santin ha ricordato la trasmissione – vincitrice della Radiogrolla nel 2008 – con un post su Instagram.
Visualizza questo post su Instagram
“Grazie Per” era sì un format leggero, ma condito anche da parentesi serie e riflessive. La sua fine era prossima, ma nel giugno 2010 ci fu la soppressione. Di colpo. La tensione con quella che all’epoca era la nuova direzione della radio non veniva neppure celata. Pochi mesi prima c’era stato l’annullamento di “Rai Dire Sanremo” – ricordo un’intervista a Giorgio Gherarducci nell’Alfonso Signorini Show (RMC) – e non ci sarebbe stato neppure il racconto dei mondiali sulla medesima emittente.
La chiusura anticipata fu provocata – ufficialmente – dalla “pubblicità” fatta da Santin ai mille impegni radiofonici di quel periodo. Era il 2010 e la nazionale italiana si apprestava ad inaugurare – partendo da una posizione di campione in carica – un decennio di patrie figuracce calcistiche.
Era l’anno dei mondiali in Sudafrica e della vuvuzela. Santin chiudeva “Grazie Per” a mezzogiorno, attraversava la strada, si riuniva a Gherarducci e Taranto per condurre “My Deejay Gol”, l’approfondimento pomeridiano su Radio Deejay (che trasformò in tormentone il capolavoro cecoslovacco Jozin z Bazin). Infine il trio – saltato “Rai Dire Gol” – effettuava le radiocronache su RTL 102.5 con la prima parentesi di “Noi Dire Gol”.
Se Santin ha un minimo di nostalgia per quell’esperienza, anche noi ascoltatori – che se non potevamo ascoltarlo in diretta non perdevamo già allora una puntata in podcast in qualsiasi momento della giornata – non abbiamo rimosso quella trasmissione del mattino, che avrebbe potuto diventare “storica”.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)