Morte di Maradona: insultare Giuseppe Cruciani senza sapere (o senza aver capito) cos’è successo (video)

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C’è una brutta abitudine che riscontro (e in cui sono cascato anch’io qualche volta) nei siti che – dal nulla – parlano di Radio: parlare di radio, appunto, senza ascoltarla, senza conoscerla e basandosi su poco fedeli resoconti scritti.

Se si vuole proporre un’informazione precisa, è meglio affidarsi a strumenti facili da usare come Spotify, i podcast o Youtube. Tali piattaforme offrono l’ascolto dell’accaduto annullando il sentito dire. Poi certo, è necessario essere dotati di una basica capacità di comprendere quel che accade.

Da ieri circola una fregnaccia iperbolica, ripresa anche da agenzie importanti: Giuseppe Cruciani ne La Zanzara avrebbe detto – a proposito della morte di Diego Armando Maradona – che non si può piangere per un cocainomane. Frase di una disumanità disarmante e indifendibile se fosse vera. Ma c’è un dettaglio: non lo è.

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Torniamo a ciò di cui si parlava poco sopra: è una brutta abitudine estrapolare una frase da un programma che non si ascolta, e usarla per fare scalpore, magari pure in malafede. Ascoltare e conoscere La Zanzara avrebbe portato a sapere che Giuseppe Cruciani e David Parenzo “giocano” ad infangarsi a vicenda. Quando è venuto fuori il polverone ho pensato, avendo ascoltato la puntata in replica e senza troppa attenzione: “Ho capito male io, o era la solita gag?”. Risultato? Per fortuna era la solita gag.

Da tempo Cruciani dà a Parenzo del lecchino, del manutengolo di Brusaferro e dell’asservito ai poteri forti. A sua volta, Parenzo dà a Cruciani dello scroccone, evasore sfruttatore e comunicatore a seconda dei voleri della Destra. Se ognuno pensasse un decimo di ciò che rinfaccia all’altro, la collaborazione non durerebbe da 10 anni. Viene peraltro ripetuto di continuo: “Questo è l’unico programma in cui i conduttori si infangano a vicenda

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Ma voi commentate senza ascoltare, quindi credete che Cruciani abbia espresso un suo pensiero mentre in realtà stava appioppando a Parenzo, con un discorso indiretto, un fuori onda palesemente mai esistito.

Del resto, se Cruciani pensasse veramente che non si piange per un cocainomane, di fatto rinnegherebbe il suo stesso programma – nel quale intervengono in totale libertà anche dei consumatori seriali – ergendosi a scudo di quel conservatorismo contro il quale combatte tutte le sere. Invece, il conduttore è libertario e si ispira a Franco Califano, un immenso artista che non si è limitato ai succhi di frutta.

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Certo: stavolta Cruciani si è fatto prendere la mano. Un conto è giocare con Parenzo su questioni private; un altro è tirarlo dentro – e a Parenzo non piace il calcio – a proposito dell’idolo  assoluto di una città con la quale Cruciani ha già un rapporto vagamente conflittuale. Qualcuno avrebbe potuto non capire, e infatti molti non hanno capito.

Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)

 

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Stefano Beccacece nasce nel 1985 a Torino. Sino a pochi anni fa poeta - ha pubblicato due raccolte tra il 2006 ed il 2010 - ora fa prevalentemente il blogger. Dal 2012 scrive di calcio e mass media. Su Radiomusik potete leggerlo prevalentemente nella sezione "Radio News".