Lorenzo Jovanotti in concerto a Bologna: scaletta, foto, recensione e video!

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Dopo le trionfali tappe di Ancona e Bari, ieri sera Lorenzo Cherubini Jovanotti è arrivato anche allo Stadio Dall’Ara di Bologna, per deliziare tutti i suoi fan emiliani (e non solo) con uno show che ha abbracciato magnificamente più di vent’anni di onorata carriera: al concerto c’eravamo anche noi di Radio Musik, ecco tutte le nostre impressioni!

Partiamo innanzitutto da un commento generale: è stato un gran bello spettacolo! Jovanotti vive in America, e si vede, visto che gran parte delle scelte di regia sono di chiara matrice statunitense; il Tour negli Stadi si differenzia sostanzialmente da tutti gli altri spettacoli italiani ai quali siamo abituati, perché punta su una serie di elementi visivi e sonori davvero molto particolari: esso si avvale infatti di un grande palco che permette all’artista di muoversi come un forsennato da una parte e dall’altra del prato, coinvolgendo in maniera molto efficace il suo pubblico. Altro punto di forza sono i tre giganteschi schermi utilizzati per il concerto, che nel corso della serata trasmettono immagini splendide e di altissima qualità (vedi Terra degli uomini).

Lo spettacolo viene preceduto dall’esibizione (evitabile) dei Tre Allegri Ragazzzi Morti e il buon set di Dj Ralph: l’artista sale sul palco puntualissimo sulle note della colonna sonora di Django Unchained, per poi iniziare con Ciao Mamma, per la quale lo stadio si infiamma.

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Lo spettacolo si interrompe solo per pochi istanti, nei quali Jovanotti indossa alcuni abiti che, grazie alla speciale tecnologia Kinect, trasferiscono i movimenti del suo corpo sul maxischermo in un gioco di luci e immagini molto suggestivo. Nel frattempo, l’artista snocciola una dopo l’altra tutte le hit che hanno reso grande la sua carriera, da Gimme Five, Non m’annoio, La mia moto, per passare alle più recenti Tensione Evolutiva (a mio parere un piccolo capolavoro di elettronica italiana), Safari e La notte dei desideri.

In questa prima parte del concerto si punta molto sull’effetto a sorpresa per rendere il tutto il più originale possibile, molti dei pezzi vengono infatti abilmente riarrangiati per suonare maggiormente moderni ed accattivanti. In questo senso, risultano molto interessanti brani come “Tanto, tanto tanto” e l’ultimo emozionante singolo “Ti porto via con me“, proposte in una versione più rock rispetto all’originale.

Particolarmente commovente è tutta la sezione introspettiva dello show, che ci ricorda quanto Jovanotti sia diventato, nel corso degli ultimi anni, un paroliere eccezionale: è questo il caso di Mi fido di te, A te ma anche della vecchia Gente della notte, preceduta da un monologo con il quale l’artista fa un excursus della sua carriera, accompagnato dal sapiente uso dei led alle sue spalle.

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Dopo qualche problema tecnico con il microfono (Un Raggio di sole) e una simpatica rivisitazione “polka” di Amami Ancora, lo show si conclude in bellezza con una serie di brani che fanno impazzire lo stadio per l’ultima volta: Il più grande spettacolo dopo il big bang, l’intramontabile L’Ombelico del Mondo, Ragazzo Fortunato e il bis di Penso Positivo sono la ciliegina sulla torta di una serata sinceramente spettacolare.

In breve, un concerto divertente, ben cantato ed energico, ma soprattutto diverso dalla solita solfa che i cantanti commerciali italiani ci propinano da anni: Lorenzo Jovanotti ha decisamente fatto la differenza, e noi non possiamo che essergliene grati.

Ecco a voi scaletta, gallery e un video del concerto!

Scaletta

Ciao mamma
Megamix
Gimme Five
Non m’annoio
Tensione evolutiva
Safari
La mia moto
Serenata rap
Tutto l’amore che ho
Gente della notte
La notte dei desideri
La notte dei miracoli
Medley (Certi notti, Una notte in Italia, Notte prima degli esami, L’uomo in frac)
Ti porto via con me
Ora
Le tasche piene di sassi
Terra degli uomini
Tanto Tanto Tanto
Io danzo
Muoviti muoviti
Una tribù che balla
Bella
Raggio di sole
Baciami ancora
A te
Il più grande spettacolo
L’ombelico del mondo
Ragazzo fortunato

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Bis
Penso positivo

Video del monologo.

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