Sono la rivelazione radiofonica di quest’anno. I “Lunatici” Roberto Arduini ed Andrea Di Ciancio su Radio 2 fungono da compagnia per il lavoratore o per il non dormiente notturno, e sono una vera e propria droga per il blogger o l’aspirante giornalista. Roberto Arduini si è concesso a RadioMusik per un’intervista. Ecco quanto è emerso.
Roberto, quale era il tuo rapporto con la notte quando non la passavi in radio?
“Ho sempre amato la notte, nei suoi aspetti più intimi e caratteristici. Non sono un grande frequentatore di locali, ma tirar tardi, quando puoi farlo, è meraviglioso. La città rallenta, il tempo scorre più lentamente, tutto è magico. Anche il degrado, paradossalmente, lo puoi guardare con occhi diversi”.
Come ci si prepara durante la giornata per rimanere svegli e pimpanti per quasi 5 ore?
“Si cerca di dormire la mattina e il primo pomeriggio. Non è sempre facile, perché fuori il mondo scorre e tu lo senti, comunque. Ma in diretta dalll’astronave di Rai Radio2 nel nostro quotidiano viaggio verso l’alba tutto è talmente bello che la stanchezza passa in secondo piano”.
Siete abituati a fare notizia, e allo stesso tempo intrattenete il pubblico della notte: in te prevale l’anima giornalistica o quella dello speaker?
“Quella dello speaker, non sono e non mi sento un giornalista, le nostre alla fine sono chiacchierate più che interviste. Questo forse è il segreto di tutto. Creare un clima amichevole, quasi intimo, con ogni ospite che interviene. Quando qualcuno si sente a proprio agio, si sbilancia più facilmente, è più semplice che riesca a dire qualcosa di eclatante”.
Sin qui avete mai trovato difficoltà a convincere personalità di spicco – soprattutto politici – a farsi intervistare a notte fonda?
“Fino ad ora no, cerchiamo comunque di essere sobriamente insistenti”.
C’è qualcuno che vorresti intervistare, ma non ci sei ancora riuscito?
“La lista è lunghissima. Matteo Renzi, il Premier Conte, Maria Elena Boschi, ma perché no, Papa Francesco, il Presidente Mattarella e Kim Jong-Un, che alla fine mi dà l’idea di essere un simpaticone. Mi piacerebbe anche fare due chiacchiere con Roberto D’Agostino. Un genio”.
Tu e Di Ciancio siete davvero uno libertino e l’altro moralista?
“In fin dei conti, sì. Di Ciancio è sposato ed ha un figlio, io sono più ‘libero’. Ogni tanto tento di trascinarlo da qualche parte, ma si irrigidisce. Una volta lo portai in un night club. Allontanava ogni spogliarellista con fare” indispettito”.
Quale è miglior pregio e il peggior difetto del tuo collega?
“Andrea Di Ciancio è paziente, ordinato, onesto. E’ un fuoriclasse, non c’è dubbio su questo. Forse il suo difetto è legato alle sue qualità. Quando sei un fuoriclasse, non puoi pretendere che anche gli altri lo siano. E poi è un po’ radical chic. Io più nazionalpopolare. Ci integriamo bene”.
Arduini e Di Ciancio non si separeranno mai?
Spero di no. Ormai per me è un fratello, più che un amico e un collega.
Qual è la più grande differenza che si nota nel passaggio da una radio locale ad una nazionale?
Ho sempre considerato Radio Cusano Campus come una radio nazionale, perché il progetto era e resta ambizioso, l’ambiente importante e stimolante. La differenza principale è negli ascoltatori. Quando sei in una tra le radio più ascoltate d’Italia, il telefono non smette mai di squillare, whatsapp e messaggi non smettono mai di arrivare. Anche a notte fonda.
Siete intenzionati a fare solo radio, o sperate anche in un futuro televisivo in RAI a colpi di scoop?
“Io mi considero un animale da radio. Per me la radio è il mezzo di comunicazione più bello del mondo. Però la televisione ha il suo fascino e sperimentare nuove avventure è sempre bellissimo. Quindi mai dire mai. Anche se io e Di CIancio siamo veramente brutti brutti. Quindi forse è meglio che non ci si veda”.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)