
La terza puntata di X Factor 7 ha visto l’eliminazione di Alan, di cui quale parleremo brevemente più avanti, ma soprattutto ha visto i 4 giudici essere leggermente più cattivi e più vivaci nei dibattiti, proprio come richiesto dal web.
L’atmosfera è diversa dalle prime due puntate, e lo si vede subito. Si esibiscono per primi gli Ape Escape. La versione di Smells like a teen spirit non è stata malvagia; i fan dei Nirvana hanno temuto ben di peggio, ma Morgan non ha apprezzato l’inserimento della citazione di Killing in the name. Se volessimo fare un sunto del Morgan pensiero, potremmo parafrasarlo così: “Le citazioni sono belle, a patto che non siano fatte a sproposito”.
Anche Mika ha provveduto a smettere i panni di giudice più buono del mondo bocciando il povero Fabio, che per altro non aveva affatto interpretato male il brano Everybody hurts.
Stranamente i 4 giudici si sono soffermati non come avrebbero dovuto su Gaia, che è sembrata priva di voce ed ha preso almeno 3 4 stecche clamorose; errori di cui si sarebbe accorto anche un semplice ascoltatore non addetto ai lavori. La ragazza va recuperata dal punto di vista vocale, la presenza scenica andrebbe curata in un altro momento. La sua, è stata la peggior esibizione della serata.
Alan è stato probabilmente il primo caso, in sette edizioni, di concorrente punzecchiato anche dal suo giudice. Elio gli ha chiesto un’interpretazione “arrabbiata” di Black Hole Sun, ma lui si è limitato a fare il compitino. Bisogna ammettere che gli è stato dato un pezzo che appartiene all’Olimpo della musica. Nella sfida con Aba dà il meglio di sè, ma lei dimostra di essergli superiore, oltre ad essere più giovane, quindi vendibile discograficamente.
Sugli ultimi due concorrenti della prima manche bisogna fare le seguenti considerazioni: Su Ghetto Superstar, Valentina ha fatto ciò che ha potuto. E’ brava, ma il pezzo assegnatole non è il suo genere, e si capisce. Michele invece ha sfoderato la miglior esibizione della serata benché, forse, la sua voce non sia abbastanza “matura” per il pezzo che ha cantato. Ha interpretato il pezzo con coraggio. Non tutti sarebbero stati in grado di cantare con la sua disinvoltura un pezzo del proprio giudice.
La seconda gara si è aperta con Aba. I giudici si sono soffermati su un concetto che quest’anno pare essere ricorrente, lo stile perfettino. L’esibizione è stata buona, ma evidentemente le ha fatto rischiare grosso.
Andrea è stato la rivelazione di questa manche: si è messo a cantare dimostrando di saperlo fare e cimentandosi con un pezzo contenuto in un album di Peter Gabriel che appartiene di diritto ala storia degli anni Novanta. Male ha fatto Elio ad impostare il suo giudizio sul “Non mi sei arrivato”.
Nella sua esibizione con l’ukulele, Violetta ha personalizzato “Friday i’m in love” talmente bene da farla sembrare ad un certo punto “Life is life“.
L’esibizione degli Street Clarks ha confermato che Mika è stato il miglior acquisto che si potesse fare. Il suo italiano incerto e la totale incapacità ad essere diplomatico, lo hanno portato a valutare l’esibizione con queste parole “Loro sono bravi, ma questa è una scelta di m…..”. Nettamente la perla della serata. Probabilmente la simpatia del giudice in questione influisce sul fatto che il cantante libanese può ancora oggi disporre di tutti i suoi artisti in gara.
Lo stesso Mika ha compiuto una scelta che ha sminuito le doti canore di Roberta. Farle cantare “Alle that è stato un pò sprecare il suo talento con un pezzo che abbiamo ballato tutti, ma che certamente non passerà alla storia per il testo.
Per rendere vivace la serata Morgan e simona hanno passato tutta la serata a punzecchiarsi inscenando battibecchi che, come prevedibile, si sono volatilizzati nell’ Extra Factor.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol )