Per non farci magari niente nella fluviale, infinita prima serata del Festival di Sanremo 2020, ora è spuntato anche il giallo del videomessaggio di Roger Waters, annunciato in conferenza stampa e chiaramente stampato sulla scaletta ufficiale.
Il messaggio annunciato ieri mattina da Amadeus con toni enfatici come un dono portato da Rula Jebreal (che in passato con l’ex-PinkFloyd aveva avuto una relazione), doveva essere trasmesso subito dopo l’esibizione di Rita Pavone, alla presenza della stessa Rula.
E invece non ne abbiamo visto traccia, e a precisa domanda i vertici Rai si sono giustificati adducendo motivazioni poco plausibili relative ai tempi di sforamento e compagnia cantante (è proprio il caso di dirlo). Una giustificazione risibile in una kermesse che è stato il vero e proprio festival delle perdite di tempo; dai sermoni più ammorbanti, alle passeggiatine in piazza a tarda notte.
E d’altronde non è un caso se una delle battute di Fiorello pi riuscite della serata sia stata quella relativa al povero Gualazzi costretto a esibirsi all’una e un quarto di notte.
Ma che cos’ha detto Roger Waters nel videomessaggio e perché non è stato trasmesso? I casi sono due. O dopo averlo promesso non lo ha mandato (curioso anche se non impossibile, e comunque bastava dirlo), oppure semplicemente il messaggio andava giù duro, anzi durissimo contro Israele, da tempo al centro (in negativo) delle dissertazioni politiche dell’autore di The Wall.
Considerando che anche la Jebreal è palestinese, è più che possibile che in questo caso i vertici Rai per motivi di opportunità abbiano preferito non ospitare un pistolotto che sollevando un vespaio reazioni politiche avrebbe sicuramente messo in secondo piano la kermesse stessa, e in una posizione poco simpatica la giornalista, già duramente criticata per certe sue frasi in passato sul razzismo degli italiani.
Aggiornamento 6 febbraio. Ecco uno stralcio del messaggio (che non risolve comunque il mistero) così come pubblicato da The Post Internazionale:
“Congratulazioni Sanremo per aver scelto di dare spazio alle donne nella conduzione di questo Festival 2020. I diritti delle donne sono diritti umani e nessuno è libero fino a quando non siamo tutti liberi.
Sto dalla parte di Rula e esprimo tutta la mia solidarietà verso le minoranze oppresse, incluse le donne che combattono contro l’odio e il maschilismo tossico. Forse anche in Italia qualcosa deve cambiare.”