In un’intervento di oggi sulla sua pagina Facebook, Vasco Rossi ha raccontato la storica di una delle sue canzoni più amate, Vita Spericolata, che gli diede le grande notorietà un anno dopo la prima presenza al Festival di Sanremo con Vado al Massimo.
In particolare il Blasko ha svelato la genesi dell’incipit del testo del quale era alla ricerca da diversi mesi, dopo aver ricevuto la musica da Tullio Ferro. Una storia che è la sua, ma in parte è anche la nostra. Ecco il racconto integrale di quell’epica giornata.
Il 3 febbraio del 1983 tornavo per la seconda volta a Sanremo.
Non ci volevo più andare e non ci sarei mai tornato, se non avessi avuto “Vita spericolata”. Pensai che era la canzone della mia vita e che sarebbe stato bello salire sul palco di Sanremo a cantare: “Voglio una vita maleducata, di quelle vite fatte, fatte così”.Ci giravo intorno da sei mesi.. cercavo un testo all’altezza della musica che mi aveva dato Tullio Ferro. Mi mancava il verso giusto, il primo. Quando è arrivato, sono impazzito dalla gioia. Ero in Sardegna. Dovevo fare un concerto, ma pioveva e quelli erano gli anni in cui, se pioveva, dovevi cancellare tutto. Mi ricordo questo campo sportivo illuminato di notte, io ero in macchina. Mi venne: “Voglio una vita…” A quel punto ho capito tutto: la voglio spericolata, maleducata, la voglio vissuta.
…Si piazzò ultima nella classifica, ma diventò la canzone dei ragazzi come me.
Nella foto, un momento dell’esibizione all’Ariston, a ormai quasi 40 anni di distanza. Subito sotto il video.