Il 9 maggio 2019 s’interrompeva in modo brusco la carriera del fu DJ Giuseppe, il quale oggi vive nella Repubblica Dominicana.
Ne scriviamo per tanti motivi. Domenica sarà il compleanno di Luciano Fronti, e l’anno scorso lui decise di festeggiarlo andando a dimettersi. Nella puntata di venerdì è stato celebrato il primo anno di Dario Spada a “Music and Cars” senza alcun riferimento – scelta tutto sommato anche comprensibile – al suo predecessore.
Inoltre, nonostante sia passato un anno, sul nostro portale l’argomento DJ Giuseppe è ancora molto gettonato. C’è chi si chiede che fine abbia fatto, e chi ancora cerca notizie sperando di trovarlo presso qualche altra radio.
Chi lo seguiva da tempo, sapeva che la sua vita artistica era prossima a terminare. A giugno ci sarebbe stato un grande addio a colui che oggi si è costruito una nuova esistenza come artigiano e agricoltore.
Tra fine aprile ed inizio maggio di un anno fa, nel giro di pochi giorni, ha mostrato il meglio ed il peggio del proprio essere. Ha iniziato il 30 aprile regalando una delle migliori puntate della carriera, quella in cui Fabiola con un lapsus ha finito per dire “Opel Anal”; poi, il giorno 3 maggio, ha fatto ad Alberto Urso la famosa critica che ha avviato le polemiche, ed infine – il giorno 9 – ha dato di matto andando nello Zoo a preannunciare il proprio addio lasciando Fabiola nei guai e costringendo Dario, uno dei migliori in forza a 105, a correre in soccorso. del programma pomeridiano, di fatto salvandolo.
Con tutti i pregi e tutta la spigolosità, a DJ Giuseppe questo tributo lo dovevamo. Grazie a lui – uno che portava le mascherine quando ancora eravamo liberi di ignorarne l’esistenza – chi scrive ha iniziato a scoprire ed amare la radio parlata e l’ha seguito sostanzialmente sempre per circa vent’anni.. Avremmo anzi voluto intervistarlo prima che lasciasse il mondo radiofonico con una sorta di “Giuse-Day”.
Ma tutto è andato molto più velocenente, e in fondo c’era da aspettarselo. Un personaggio geniale, ma anche vagamente folle e soprattutto “troppo” libero, non poteva andarsene in maniera convenzionale.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)