TOP Radio 2019 – programmi, fatti, personaggi: il meglio e non meglio di un anno radiofonico

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Amici di RadioMusik.it,dopo la TOP 50 dei singoli del 2019, eccoci giunti all’analisi dell’anno radiofonico. Volevamo ispirarci alle celebri Cuffie d’Oro o alle “Radio grolle”; ma nel caso di queste si tratta di premiazioni serie, mentre l’autore di queste righe ha ben altre intenzioni.

Non necessariamente vogliamo “premiare” o “bacchettare” qualcuno. Prima di tutto vogliamo menzionare personaggi, fatti ed emittenti da considerarsi rilevanti nell’anno che va concludendosi. Segnaliamo inoltre che tutte le scelte operate sono state frutto di un brainstorming fra chi scrive, le sue numerose personalità e le voci che sente nella propria testa una volta che la radio è spenta. Fatte tali e doverose premesse, Vi auguriamo buona lettura.

Programma radio 2019 – Lo Zoo di 105 (Radio 105): per alcuni sarà scontato e per altri una sciagura, ma la festa per i vent’anni del programma, unita alla genialata degli orologi Fumagazzi rende  programma dell’anno quello di Marco Mazzoli e soci. Per altro, il blocco più amato – “Polaroid” – da gennaio brillerà di luce propria, impreziosito com’è, dalla voce di Lucilla Abbattista.

Radio 2019  – m2o: la migliore? No di certo, almeno secondo l’autore del pezzo. I difetti principali li abbiamo descritti da aprile in poi. Stiamo parlando della stessa ricetta in onda per 14 ore quasi consecutive ed una eccessiva “dipendenza” da Deejay. E’innegabile che sia stata la radio più discussa e se vogliamo –  per scelte almeno apparentemente incomprensibili anche alla luce  del recente passaggio di testimone per quel che concerne Gedi – controversa.

Personaggio maschile 2019 – Albertino: comunque la si pensi in proposito, non si può negare che l’abbandono del porto sicuro costituito da Deejay e dalla fascia delle 14:00 sia stato qualcosa di epocale, di coraggioso. Già, perché  con la fine  del “Deejay Time”, così si può chiamare lo spazio occupato per 35 anni indipendentemente dai titoli, ha significato la chiusura di un’era che è stata magica ed ha fatto la storia. E sarebbe sciocco negare l’esistenza di un grande passato a causa di eventuali rancori del presente.

Personaggio femminile 2019 – Elisabetta Sacchi (RDS): la folgorazione. Questo è uno dei pochi personaggi  a proposito dei quali l’autore se ne fotte altamente dell’imparzialità. La situazione creatasi ad m2o ha permesso di conoscere una voce nuova (Sì, lo ammettiamo, AQPP non era esattamente la prima scelta, specie nell’ultimo anno e mezzo, e poi si trattava di un programma composto da un numero di persone con le quali riempire – facendole stringere un pochino – il Meazza).  Professionalità, simpatia, grinta, bella voce, capacità di adattamento in conduzione con qualsiasi collega,e una pronuncia inglese che manco a Downing Street, fanno di Elisabetta  la migliore voce 2019 a insindacabile giudizio dell’autore.

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Coppia radiofonica 2019 – Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio (Rai Radio2): Quello dei “Lunatici” è un programma nuovo, non storico come altri del’emittente. Nel 2019 si è completata la prima ed è partita la seconda stagione. Interviste, intrattenimento capacità di coinvolgere fasce diverse d’età nelle ore notturne, costante presenza sulla notizia e riconoscimenti come il “Biagio Agnes” – conferito ai conduttori – fanno de “I Lunatici”, uno dei programmi sulla bocca e soprattutto nelle orecchie di molti. La sua forza non sta nel titolo, ma nella bravura che – chi durante la settimana lo realizza – ha avuto nel modellarlo.

Coppie del futuro – Davide Damiani e Federico Pecchia (Radio Zeta/RTL), Ciro Limatola e Paolo Franceschini (Radio Kiss Kiss): il duo toscano in orbita RTL – per la cui formazione galeotta fu la Sardegna in estate – può dirsi ormai lanciato fra Aperizeta, Pane amore e Zeta (poi Zetagram) e format storici della radio più ascoltata d’Italia come “Protagonisti” e “Mai visto alla radio”. Sorprendente in modo positivo è stato il duo partenop-estense – alla guida – nuova al 50% – del noto “I Corrieri di Kiss Kiss”.

Futuri radiosi: ed ora, un paio di nomi che potrebbero (dovrebbero) avere un futuro lungo ed importante in radio. Oltre al già citato Davide Damiani, che a nostro avviso ai tempi della RDS Academy non era ancora pronto per una “big” e si è completato nelle esperienze successive, possiamo nominare  Lorenzo Marte (Dimensione suono soft),  ed Enrico Sisma (m2o).

Giornalista 2019 – Vittorio Zucconi (Radio Capital): uscendo dai fiumi di retorica letta ed ascoltata lo scorso 26 maggio, e precisando che le visioni politiche restano fuori da queste righe, non è possibile essere rimasti insensibili nei confronti della lungimiranza con cui Zucconi ha preparato la “sua” Capital ad un futuro senza di lui lasciando prima la direzione – e preparando Massimo Giannini a subentrargli e a prendersi cura della sua redazione  – e poi il  TG Zero, che ha portato avanti fin quando ha potuto, fino al momento del suo “lungo viaggio”. Si è congedato anche dagli ascoltatori in modo non traumatico, con una sensibilità non comune. Per altro,il 2019 ha visto andare via anche Massimo Bordin, storico direttore di Radio Radicale e conduttore della famosa rassegna stampa dell’emittente  per la quale ha lavorato e si è battuto fino agli ultimi giorni.

Citazione 2019 – Filippo Ferraro (RDS): nell’umorismo la figura retorica dell’iperbole è fondamentale. Ed il compare di Danny Virgillo nel “Buongiornotte” punta sempre al massimo, poi per la notte dopo si vedrà. Per questo, in una diretta della scorsa estate è arrivato ad un punto difficilmente eguagliabile. Alla presenza di Jody Cecchetto, l’ha sparata un attimo grossa: “Chiedere al figlio di Cecchetto di parlarti di Claudio, è come chiedere a Gesù di parlarti di Dio”. Le esagerazioni sono finire. Andate in pace. Amen.

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Figura da estrosi 2019 – Anna Pettinelli (RDS): per questo segmento serviva qualcosa di profondamente trash, e tra lo Zoo e La Zanzara credevamo di poter sguazzare. Poi abbiamo pensato che il trionfatore sarebbe stato DJ Giuseppe per l’infausto episodio riguardante Alberto Urso con successive dimissioni un mese prima di chiudere la carriera radiofonica. Ma alla fine è arrivato qualcosa di impagabile, proveniente non da una radio bensì  da un reality, ma con  protagonista una delle voci più significative della radiofonia italiana; qualcosa di riassumibile in una semplice frase: “Bella patata sono io, non è lei“.

Radio Artisti 2019

Per ritagliarci anche fra queste righe un piccolo angolo musicale, vogliamo citare alcuni artisti che hanno imperversato nella nostra stagione radiofonica:

Mahmood: vincitore di Sanremo e secondo classificato all’Eurovision Song Contest, è stato protagonista dopo “Soldi” anche con  “Calipso” prima e “Barrio” poi.

Tommaso Paradiso: in quanto a singoli lo troviamo ne “La luna e la gatta”, poi con l’ultimo tormentone estivo dei Thegiornalisti – “Maradona y Pelé”, sino a “Non avere paura” primo singolo nella carriera come solista dopo eventi pazzeschi come quello all’Arena di Verona e quello al “Circo Massimo”. Come dimenticare l’annuncio social dell’abbandono con tanto di dispetti altrettanto social fra i membri del gruppo?

Elodie: come già detto in questa intervista, non può non essere considerata l’artista italiana dell’anno.  Bastano due titoli: “Pensare male” – coi Kolors – e “Margarita”, con Marracash. Nel secondo caso c’è stato anche un tuttora  chiacchieratissimo sviluppo nella vita privata dei due artisti. Infine, non può non essere citato il cantato nella versione di “Friday Night” firmata Burak Yeter.

Jovanotti:  il singolo “Nuova era” è stato la ciliegina dell’estate contrassegnata dal Jova Beach Party, sicuramente l’evento dell’anno.

Per quel che concerne gli artisti stranieri vogliamo citare la giovanissima Billie Eilish, in  particolare “Bad Guy” corredato in un’altra versione pure da un featuring di Justin Bieber, ed Ed Sheeran che con  lo stesso Justin Bieber ha realizzato “I don’t Care” e poi si è fatto sentire anche con “Beautiful People” con Khalid.

Giù il microfono 2019

Per finire, prendendo in prestito una frase tipica di Giuseppe Cruciani – conduttore della Zanzara – è giusto dare un piccolo podio a 3 cose sentite in radio che avremmo evitato volentieri.

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3 – La pubblicità di una nota carta prepagata contenente la peggiore imitazione – mostruosa e/o agghiacciante  di Ugo Fantozzi che sia mai stata fatta. Non si critica il prodotto – ovviamente – ma l’imitazione. La quale è…una ca*ata pazzesca. Paolo Villaggio è morto e non può dissociarsi.

 

2. Una frase di Albertino: primo aprile 2019. Albertino – nuovo station manager di m2o – sta inaugurando il nuovo corso con la prima puntata sulla stessa m2o di “Albertino Everyday”. E’ praticamente certo che m2o sarà molto, troppo legata a Radio Deejay, tanto che diversi colleghi passano a fare un saluto. Il Capostazione se ne esce con: “Fatevi il palinsesto che più vi aggrada“.

La “tua” radio è appena nata. Non dovrebbe essere per te l’unica e la sola tagliando il più possibile i legami col passato, anche se questo si trova nello stesso edificio? La frase “Fatevi il palinsesto che più vi aggrada”,in qualche modo rischia di sminuire chi nella programmazione ti precede o ti segue.

Inoltre, a fare da contraltare a questa uscita abbastanza infelice c’è stato – pochi mesi dopo – il commento dell’ex direttore, Fabrizio Tamburini. Il quale, appresi i risultati del primo semestre, invece di far polemica, e invece di attribuirsi i meriti per il lavoro attribuibile alla sua gestione fino a marzo, si è complimentato con la “sua” squadra, che ha certamente influito nella crescita di m2o.

1. Le “Così fan tutte” –  (Radio 105): decisamente l’esperimento peggiore  avvenuto in una radio nel 2019. Ne fosse venuto a conoscenza, probabilmente Guglielmo Marconi si sarebbe dato all’uncinetto. Nell’ordine, il trio divenuto famoso grazie ad Instagram, ha prima condotto un trascurabile programma nel weekend,e poi reso improponibile un divertente format estivo nato solo un anno e mezzo fa, ovvero “105 Zen”. I difetti principali li abbiamo già esposti, e grosso modo sono la non capacità di modulare la voce, il parlarsi addosso, la scena muta di tutti e tre gli elementi nel momento in cui bisognerebbe parlare – che in radio è il top – e l’essere coinvolgenti come la cedrata in birreria, visto che hanno sempre lanciato argomenti avvincenti come – è successo davvero – le difficoltà intestinali di una delle tre. Naturalmente ribadiamo l’augurio che possano avere successo in qualsiasi campo artistico, ma la radio può essere accesa e basta.

Stefano  Beccacece (On Twitter @Cecegol)

 

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Stefano Beccacece nasce nel 1985 a Torino. Sino a pochi anni fa poeta - ha pubblicato due raccolte tra il 2006 ed il 2010 - ora fa prevalentemente il blogger. Dal 2012 scrive di calcio e mass media. Su Radiomusik potete leggerlo prevalentemente nella sezione "Radio News".