The Theory, il terzo libro di Marco Mazzoli: recensione

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Che relazione può esistere tra un adolescente ed un uomo morto da sedici anni? Potrete scoprirlo leggendo The Theory, il terzo libro di Marco Mazzoli, conduttore dello Zoo di 105. Dimenticatevi il mondo radiofonico di Marco, qui non c’è alcun episodio autobiografico in grado di far ridere. Non troverete traccia della radio, dei colleghi, o per fare un nome a caso, di Santina.

Stavolta si tratta di un vero e proprio romanzo nel quale “Il Dj che non piace” espone una vera e propria teoria sull’esistenza dell’uomo e del pianeta su cui viviamo. Esce allo scoperto l’anima meditativa e filosofica, magari quest’ultimo termine potrebbe apparire esagerato senza aver letto le pagine di cui si parla, di un ragazzo noto per essere uno che “Spara battute in radio”. Emerge invece il lato “serio” di Marco, che con questo libro dimostra di essere una persona leggera ma non frivola lanciando nel mondo letterario una minima bozza di risposta alle solite domande esistenziali, Chi siamo?  Da dove veniamo? Cosa c’è dopo la Morte?, che molti si fanno senza mai tentare  approfondire realmente la questione.

Il libro si apre con la morte di Mark, uomo d’affari che termina la propria esistenza terrena dopo una folle e disperata corsa in auto.  Ma il vero protagonista della storia è Scott, adolescente timido, imbranato e vittima preferita dei bulli della scuola, che vive ossessionato da visione di frammenti di  un’esistenza che non gli appartiene e possiede poteri che lo rendono speciale o pazzo, a seconda dei punti di vista. Scott deciderà, insieme a Barbara, l’unica persona che  sembra capirlo, di scoprire la verità viaggiando sia nel senso letterale del termine, sia in quello metaforico.

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Questo è un libro che va letto perché di capitolo in capitolo smonta ogni “previsione” del lettore.  Puoi pensare che sia la solita reincarnazione, poi ti accorgi che ti sei sbagliato; puoi pensare che il mondo tratterà Scott come un eroe quando il ragazzo scoprirà la verità, ma ti accorgerai di aver fatto un altro buco nell’acqua. Potrai immaginare che il protagonista sia più forte del destino, ma finirai per fare un altro flop, e magari stai pensando che tutto possa concludersi il concetto, che ti inculcano quando vai a catechismo, della vita che dev’essere considerata un dono, ed allora, amico, l’avrai fatta proprio fuori dal vaso.

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Cosa succederebbe se sapessimo che il mondo nel quale viviamo non è il migliore fra quelli possibili? E se sapessimo che la Terra non è altro che una sorta di riformatorio per la nostra anima? Ricalcando lievemente le orme del Grande Fratello, quello di Orwell, quindi quello vero, The Theory, pur essendo solo un’idea e non una scoperta , sconvolge tante convinzioni umane sia in fatto di spiritualità, sia in fatto di scienza affrancandosi, per originalità, dal solito e banale Happy End in stile “Vissero felici e contenti”. Libro da leggere, anche perché si scopre che uno speaker radiofonico a volte può narrare cose che esulano dal suo ambiente lavorativo,  scrivendo meglio di autori che si definiscono scrittori solo perché imbrattano fogli.

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Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol )

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Stefano Beccacece nasce nel 1985 a Torino. Sino a pochi anni fa poeta - ha pubblicato due raccolte tra il 2006 ed il 2010 - ora fa prevalentemente il blogger. Dal 2012 scrive di calcio e mass media. Su Radiomusik potete leggerlo prevalentemente nella sezione "Radio News".