Due – a quasi 24 ore dalla proclamazione del vincitore del Festival 2017 – sono le premesse da fare: chi scrive non aveva minimamente ipotizzato la vittoria di Gabbani – da ieri notte in molti saltano sul carro come spesso accade – e soprattutto non ha la massima simpatia per Fiorella Mannoia.
Detto questo, lo scrivente ringrazia sentitamente il cantante di Carrara – che dopo le Nuove Proposte nella passata edizione ha conquistato quest’anno la vittoria nei Big – per aver involontariamente “evitato” la vittoria della cantante romana, che comunque ha portato a casa il Premio Sala Stampa ed il “Sergio Bardotti”, ed ever cancellato un verdetto già scritto da settimane sovvertendo ogni pronostico.
Si, certo: il pezzo di Gabbani sarà un tormentone, richiama leggermente il brano dell’anno scorso ed ha vinto anche grazie all’idea del fratello del vincitore Filippo conciato da scimpanzé: ma cla Mannoia ha avuto, sia col pezzo portato in gara sia con la cover di De Gregori, la tendenza a “vincere facile”, sapendo di essere favorita.
Il brano “Che sia benedetta”, stava a pennello in un’edizione considerata “buonista”, e comunque avrà un futuro in qualche campagna di sensibilizzazione contro alcol droghe e vizi vari. Per far capire quanto sia stato da “Papa boys”, come non riuscì ad essere neppure “L’Opportunità” di Puupo, Paolo Belli e Youssou N’Dour, riproponiamo questo simpatico post:
Attenzione: la particolarità del testo che lancia bei messaggi ma palesemente acchiappa applausi, l’abbiamo anche ritrovata in “Pace”, pezzo cantato da Paolo Vallesi e Amara, e Amara è autrice di “Che sia benedetta”.
Ma passiamo a Gabbani: ha battuto due grandi “gruppi”: quello composto dai reduci dai talent, e quello formato dai “grandi vecchi”, Al Bano, D’Alessio e la stessa Mannoia. Inoltre, potrebbe portare in Ucraina a maggio – all’Eurovision Song Contest – qualcosa che il resto d’Europa non si aspetta dall’Italia.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)