Musica soffusa, e scorrono i vocali a qualcuno che non c’è più per raccontare la quotidianità. Perché la parola è terapia, liberazione e la radio è parola.
E’ successo ieri nella puntata di “Pinocchio” con La Pina, Diego e La Vale, con la presentazione del libro “Quel che affidiamo al vento” di Laura Imai Messina.
Lo stesso libro nasce da una cabina reale che si trova in Giappone su una collina. Qui – in un luogo con molto vento – c’è una cabina con un telefono scollegato attraverso il quale le persone comunicano con chi non c’è più, per sentirsi meglio
Lo scopo della trasmissione – anche in barba ai tempi radiofonici, con tanto di esplicito “Ciao Linus” – era quello di aiutare chi ha avuto un grave lutto a portare la persona cara nel futuro senza dover per forza andare a cercare nel passato. Qui trovate la puntata.
Come consigliato dai conduttori, forse qualche ascoltatore ha continuato a mandare messaggi “nel vento” anche senza la diretta, senza l’etere. Inizialmente la puntata sembrava dover essere dedicata alle formule con cui superare una perdita tema lanciato – nel libro – da una speaker radiofonica.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)