Rosario Pellecchia, il Ross di 105 Friends, programma condotto (da casa) con Tony Severo,ha concesso un’intervista a “Repubblica”.
Naturalmente, ha parlato del periodo attuale, in cui avverte ‘molta umanità’: “Non so cosa accadrà in futuro, ma in questo momento vedo una situazione del tutto opposta a quella descritta in ‘Cecità’ di Saramago, in cui la guerra amplifica la tragedia fino all’inverosimile. Si percepisce, all’opposto, una volontà di aiutarsi gli uni con gli altri. Oggi più che mai il nostro ruolo di speaker radiofonici è importante. Inutile dire che gli eroi in questo momento sono i dottori, gli infermieri, i camionisti che trasportano i beni di prima necessità nei negozi. Ma credo che una voce amica che ti informi, che ti faccia sorridere e sentire meno solo nella clausura forzata abbia oggi un valore esponenziale”.
E ancora: “Temo che il virus possa avvantaggiare il capitalismo d’assalto, i più spietati speculatori. Forse dico una cosa ingenua, perché appare inevitabile, ma lo trovo aberrante. Temo che ci si possa tornare a incattivire, che la gente, anche a causa delle problematiche sociali ed economiche che di sicuro sorgeranno, possa essere indotta ancora di più a fare scelte istintive che favoriscano quei politici senza scrupoli già abituati a far leva su paure collettive indotte. Oggi i sondaggi ci dicono che di fronte a una minaccia reale i populisti stanno perdendo consensi, ma un montare di altre forme di paura successive alla crisi sanitaria è qualcosa che va evitata a tutti i costi. La speranza è che questo rallentamento forzato possa farci riscoprire cose che avevamo smarrito, che si può vivere a una velocità diversa, il valore reale di un’amicizia, di un abbraccio, di una stretta di mano dopo aver provato cosa significa esserne privi. Spero che in futuro si possa essere ancora più dipendenti dalla cultura.”.