Quando abbiamo appreso della decisione di Radio Globo di sospendere il conduttore di “The Morning Show” Roberto Marchetti, siamo rimasti abbastanza sorpresi.
Chi scrive è abituato a Cruciani e allo Zoo di 105. Rispetto a tutto questo, e a quella volta in cui lo stesso Marchetti si è fatto tanti amici fra gli omosessuali, quanto accaduto un paio di giorni fa sembra acqua fresca.
Chi segue questo blog, sa che siamo a favore della massima libertà di espressione e del politicamente scorretto; politicamente scorretto che alimenta anch’esso la nostra sezione “Radio News”. Non ci metteremo a fare morali adesso, ma visto che i “pro-Marchetti” se la stanno prendendo con gli infermieri che stanno intervenendo, proviamo a vedere la questione dalla prospettiva di questi ultimi.
Il conduttore – che non stava facendo sarcasmo ma era assolutamente serio ed ha aperto la questione dicendo “Riflettevo” – aveva tutto il diritto di dirsi non tranquillo. Per altro c’è da pensare che è poco saggio dileggiare una categoria che un giorno potrebbe avere la tua vita per le mani. Inoltre, se per ogni paziente del Pronto Soccorso ci fosse un medico, grosso modo saremmo tutti medici che si valutano a vicenda.
Ciò che è peggio è il resto: la “triennalina”, le “pulizie” etc etc. Per quel che abbiamo letto ed ascoltato da parte degli infermieri stessi – limitandosi ai commenti civili – si evince che il personale infermieristico non vuole che gli siano attribuite le stesse prerogative del medico. Ma non vuole neppure che il suo ruolo sia svilito.
Tutto il discorso ha fatto sembrare l’infermiere un aspirante medico che non ce l’ha fatta, uno che con la “triennalina” ha studiato quattro nozioni sul Bignami e in ospedale – luogo dove per altro l’igiene della struttura e dei pazienti non autosufficienti sono mansioni fondamentali – “pulisce anche la gente” perché in quel modo non fa danni.
Il medico avrà più competenze dell’infermiere, ma nel funzionamento della macchina ospedaliera sono entrambi sia necessari che interdipendenti. Comunque, in questi giorni di assenza forzata, il conduttore avrà più probabilità di non contrarre il Coronavirus e di non incontrare un’altra categoria che gli vuole tanto bene e che in parte lo prende anche per il culo.
Detto ciò, speriamo che quando tornerà in onda, Marchetti non cambi di una virgola il proprio modo di fare radio.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)