E così, a distanza di anni, un’altra faida di Marco Mazzoli si è conclusa come si concludono le faide di Marco Mazzoli, ovvero “ci siamo odiati, ma ci siamo conosciuti ed è una personcina a modo”, Questo è il riassunto, più o meno, della foto postata dal conduttore dello Zoo di 105 che lo ritrae con Gibba, altro elemento con una storia chilometrica di amicizia-inimicizia, querele e ritorno, e con Giuseppe Cruciani, conduttore de La Zanzara. Ne ha parlato nella puntata di ieri.
Non tutti l’hanno presa bene, dando al “gambe corte” del “venduto al sistema”, mentre altri hanno chiesto cosa bollisse in pentola. La risposta che molti hanno notato è stata la seguente: “Ma assolutamente niente. Gibba ha lavorato con me per 20 anni e ora lavora con Giuseppe. Non ci eravamo mai incontrati (se non di sfuggita) e ci siamo fatti due risate senza parlare di politica, animali o altro, niente di sconvolgente”.
I due conducono i programmi più “aggressivi” della radiofonia. Cruciani ha preso spunto dallo Zoo, ma il suo è più infoteiment. Hanno anche dovuto fare fronte comune. Ad esempio nel 2016, quando li ha attaccati il direttore di Vanity Fair, ai tempi dell’uscita del film “On Air”, che Mazzoli non è riuscito a presentare su Radio 24, o quando Gad Lerner ha dedicato loro una trasmissione intera nel 2019, con risposta “incisiva” del Crux.
Sempre ai tempi del film, Mazzoli era stato costretto da “Le Iene” a superare delle prove imbarazzanti per poterlo presentare. A “Tiki Taka” era stato obbligato a fare il verso della zanzara durante ogni intervento di Cruciani, che infatti aveva reagito con “Hai rotto il ca**o con sta zanzara”.
Cruciani ha sempre detto di non apprezzare l’imitazione di Fabio Alisei dello Zoo ne “La Zecca”, e che preferiva Andrea Perroni, co-conduttore di “Radio2 Social Club” fino a pochi mesi fa. Lo stesso Alisei rischia di mettere a repentaglio l’incolumità del collega perché nel suddetto blocco continua a chiamare un personaggio leggendario, ovvero il veneto “Grayskull“, che odia Cruciani e ormai ha superato in popolarità il corregionale camionista bestemmiatore.
Mazzoli e Cruciani si dividono profondamente sulla questione animali. Mazzoli è vegano e fortemente animalista, mentre Cruciani ritiene l’uomo superiore. A causa delle sue provocazioni, Radio 24 si è ritrovata schiere di animalisti sotto la sede, e in più ha mangiato in diretta conigli, cavalli, nutrie orsi e chi più ne ha più ne metta.
Lo scontro “forte” è stato scatenato dal commento alla morte del domatore Ettore Weber. Sentita “La Zanzara” di qualche giorno prima, Mazzoli – contrario all’abbattimento degli animali -aveva affermato: ““Volevo chiamarti in onda ma non avevo il numero. Sai che sei proprio un coglione? Un’animalista diceva che la tigre non vuole vivere in una gabbia. Lui continuava: ‘Allora difendiamo la tigre’. Se trovo una tigre e scopro dove vivi te la ficco nel letto“.
Cruciani, ricordando un episodio riguardante una delle tante sospensioni dello Zoo risalente al gennaio 2009, aveva replicato: “Mazzoli mi ha attaccato sulla storia della tigre.Con questi non si capisce quando è realtà e quando è parodia. Io preferisco quella di Radio2, ma ognuno è libero di fare come vuole e pensarla come vuole.Mi stupisce il fatto che questi siano diventati animalisti di complemento rispettosi degli animali quando dieci anni fa furono sospesi -se non mi sbaglio – per aver consigliato come torturare gli animali, mettere i petardi nel c…etc etc. Sono contento siano diventati animalisti. magari pure vegani. Nasci incendiario, nemico degli animali, e finisci come la Martani“.
Un elemento in comune fra quanto accaduto nel 2009 e quanto avvenuto dieci anni dopo è Roberto Cavallo, almeno fino a qualche anno fa assistente di Michela Vittoria Brambilla, che nel 2009 ha portato con un mailbombimg alla chiusura del programma di Mazzoli, mentre nel 2019 ha chiamato Cruciani dicendo: “A differenza tua, lo Zoo ha chiesto scusa“.
Le schermaglie sono andate avanti per qualche mese, con lo Zoo che sfotteva “La Zanzara” per il fatto di “copiare”, per bassi ascolti, e soprattutto aveva come bersaglio i denti di Cruciani: “Non sono denti, sono una puntata dei Simpson” (18 febbraio 2020).
Un riavvicinamento c’è stato a luglio di quest’anno, con Cruciani ospite di Tony Severo e Rosario Pellecchia per presentare il libro “Via Crux, contro il politicamente corretto”. Qui, Cruciani ha “subito” l’incursione di Mazzoli ed Alisei che provocatoriamente gli hanno donato sapone, profumo e dentifricio. In tale occasione, Cruciani ha precisato: “Io non ho mai attaccato nessun programma, perché penso che chi fa la radio non si dovrebbe attaccare. Dunque avete rotto il c..ad attaccare altri programmi. E’ la vostra cifra da vent’anni, basta”.
E non è possibile parlare del rapporto Mazzoli-Gibba, perché la cosa sarebbe troppo lunga, e si rischierebbe di saltare qualche passaggio. La storia dello Zoo è talmente articolata, che vien da ridere pensando ad una ex componente di Radio 105 (nel weekend) che aveva aperto un’intervista ai componenti della trasmissione con la domanda “Come vi siete conosciuti?”.
Una cosa è certa: Mazzoli e Cruciani da Tony e Ross hanno espresso l’idea di una piattaforma digitale per raccogliere il meglio della radiofonia italiana, ma che nessuno si azzardi a proporre a Mazzoli un altro podcast.
Stefano Beccacece