Arrivo da giorni fortemente dolorosi, e mi sono staccato sia dal sito che dal mio amato mondo radiofonico. Per scrivere queste righe, prendo spunto da una frase sentita pochi giorni fa.
Uno dei programmi a cui mi sono timidamente riavvicinato dopo qualche giorno di stop – sia umorale che forzato – è stato quello condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, “I Lunatici” di Rai Radio2.
Detto che mi sento di ringraziare anche il “Morning Show” di Radio Globo, mi soffermo sul fatto che un’ascoltatrice alcune sere fa ha ringraziato le due voci di Radio2 per averla fatta tornare a ridere. E’ un complimento straordinario, se ci si pensa.
Con un Arduini sino a pochi giorni fa positivo al Covid e in onda da casa, è letteralmente salito in cattedra un insospettabile Di Ciancio – solitamente il misurato e pacato della trasmissione – in veste di mattatore totale.
Poco per volta sta trasformando un gallo di gomma in un teppista con tendenze estreme. E’ diventato il “burattinaio” di “Chantal“, voce sintetica – ispirata dalle avventure amorose del maestro Antonio – con cui molti parlano credendo si tratti di una donna vera.
Poi c’è il bambino Andreone – che non si sa quanti anni abbia e che risponde alle domande in modo sempre più surreale – oltre al “Ciao” di Eria, la signora dei volatili, campionato e sempre a disposizione del conduttore.
Ecco che la radio fa miracoli quando riesce a catturare la tua attenzione mentre quasi non la ascolti, e a strapparti una risata quando meno te l’aspetti.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)