“La ‘ndrangheta ha salvato una vita, quella di mio padre“. Scritta e letta così può sembrare quasi assurdo quanto detto da Piero Pelù in una recente intervista al quotidiano La Stampa. Andando invece a leggere per intero quanto svelato dall’artista toscano, si capisce come una serie di brutti episodi, hanno poi portato al lieto fine.
Un’intervista davvero interessante quella di Pelù che anche quest’anno è uno dei giudici di The Voice of Italy e che da sabato scorso è in tour per il suo nuovo lavoro “Rock. Identikit”, una raccolta con due inediti dal quale recentemente è stato estratto il singolo “Sto Rock“.
Ma torniamo a quanto scritto in apertura e alla vita del padre salvata dalla ‘ndrangheta. Ecco quanto da detto dall’artista: “Amo il Sud e mi sento molto terrone, anche da toscano. In questi anni s’è creata una piccola community di artisti in Calabria, sullo Jonio. Quando ammazzarono il sindaco Fortugno nel 2004 e ci fu la famosa manifestazione “E allora ammazzateci tutti”, scrissi “Fiorirà” e andai laggiù con la bimba appena nata. Mi fu recapitata una lettera anonima con minacce molto pesanti, con richiesta economica bella consistente: altrimenti mi avrebbero mandato un “bacio”, di piombo. Con Antonella, scappammo. La cosa bella è che ne scaturì una salvezza, perché andammo a trovare i miei genitori in vacanza e quando fui lì a mio padre prese un infarto. Mi trovai con lui che non voleva salire in barella, lo presi di peso e il giorno dopo lo operarono. La ‘ndrangheta ha salvato una vita, e di mio padre…”
Si parla anche di molto altro, come ad esempio del “televenditore” Matteo Renzi o dell’incontro con Don Gallo e dei suoi pensieri su Papa Francesco, a suo avviso un finto rivoluzionario. L’intera intervista la potete leggere a questo link.