Angelo Colciago De Robertis ha chiuso la propria esperienza come direttore di Radio 105, ma ha chiuso un rapporto con l’emittente dopo 38 anni.
Dopo essersi dimesso a settembre, l’ex direttore di 105 è tornato a parlare,e lo ha fatto a Newslinet. Per cominciare, De Robertis ha detto di essersi sentito fuori posto, di non aver avuto più la visione dello stesso ambiente,e di non aver visto la possibilità di confronto che c’era ai tempi dei tempi di Hazan e di Finelco.
Ha anche specificato che da tempo voleva mettersi in gioco con qualcosa di nuovo, ed il cambio di proprietà lo ha spinto a farlo. Non ha trovato più le condizioni per restare, quindi ha lasciato pur avendo visto nascere Radio 105.
Significativo è il passaggio che concerne Tutto Esaurito e Lo Zoo di 105, che riportiamo per intero: “L’attuale palinsesto ha principalmente due punti di forza: Tutto Esaurito e Lo Zoo. Due format da sempre incompatibili tra loro, ma che, nonostante la loro convivenza nello stesso palinsesto sia diventata sempre più insostenibile, ancora riescono a performare e ad alimentare gli AQH del network. Purtroppo però hanno dato tutto: sono gli stessi che risollevarono le sorti di Radio 105 20 anni fa ed è quindi evidente che questo progetto avrebbe una estrema necessità di essere “rivitalizzato e reinventato”.
Inoltre, ci sono programmi e personaggi che con piccoli investimenti potrebbero riservare sorprese. A parere di De Robertis, però sono stati fatti “nuovi inserimenti” e sterili cambiamenti” che non miglioreranno la situazione. 105 targata Hazan investiva sulle idee più che sui mezzi, mentre Mediaset fa il contrario.
L’ex direttore ha affermato che la visual radio è la strada giusta,ed anche chi non la riteneva necessaria si sta adeguando. Ma ritiene che servano idee adatte alla TV pur restando “radio”,
Una ulteriore critica alla radiofonia nazionale è: “ Le differenze tra i network importanti sono ormai quasi inesistenti e pressoché impercettibili all’orecchio di un ascoltatore medio. L’atteggiamento più comune di tutti i player è quello di difendere la propria posizione, innescando così un processo irreversibile che ha portato all’omologazione dell’offerta”.
Ma, dice De Robertis: “di fronte al mio competitor, se non ho la possibilità di fare meglio di lui quello che fa lui, è fondamentale farsi venire delle nuove idee e fare qualcosa di diverso”.
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Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)