Nicola Savino – conduttore assieme a Linus di “Deejay Chiama Italia – ha rilasciato un’intervista a Leggo.
Il conduttore ha parlato della radio fatta in periodo di quarantena; periodo in cui trasmette da casa: “Bisogna avere l’intelligenza di flettere alle circostanze. Abbiamo cambiato il nostro modo di fare radio, siamo meno riferiti alle notizie che accadono nel mondo e raccontiamo di più l’isolamento delle persone. Più che senso di responsabilità, direi vocazione alla leggerezza, anche se raccontiamo drammi”.
Questa è una situazione che ha portato ad una sorta di ritorno alle origini con la radio negli scantinati: “Non voglio gasarmi, ma se obblighi un campione dello sci a fare lo spazzaneve, ecco questo è lo spazzaneve della radio. Chi fa il nostro lavoro deve saper fare radio anche in condizioni disagiate”.
Le puntate con Linus “a distanza”: “Mi sono attrezzato con telecamera e microfono che riprendono sempre Linus, quindi gli sguardi li deduco dal video. E poi siamo insieme da 22 anni, quindi non è difficile fare quello che possiamo e vogliamo in quelle due ore”.
Trasmettere buon umore in questo momento: “È una magia che ogni giorno si ripete. Quando la notte ho dormito male, posso svegliarmi di cattivo umore, ma c’è una passione primordiale a guidarmi, abbiamo avuto la chiamata come per un prete. È da quando ho dieci anni che amo indossare le cuffie per cui c’è la consapevolezza di fare un lavoro privilegiato e non lo dimentico. Questo mi dà la forza per portare allegria a chi non sta bene in casa”.
Inoltre, il conduttore ha parlato dei suoi dj set, prima quotidiani, ora solo riservati al fine settimana – anche perché ha “solo” 300 vinili – rigorosamente alle 18:30: “Ho capito che le persone trovano conforto in quell’ora. Alcuni possono pensare che sia stonato in un momento drammatico, ma durante la guerra i soldati andavano a seguire gli spettacoli. Non è mancanza di sensibilità, forse un eccesso”.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)