È con terribile dolore che chi vi scrive annuncia la morte a soli 67 anni di Neil Peart, batterista dei Rush, il trio canadese che dall’alto di una tecnica incredibile ha letteralmente riscritto le regole del rock, inventandosi una branca a metà strada tra il progressive e l’hard rock.
Neil formava un combo irripetibile con Geddy Lee (voce, basso e tastiere) e Alex Lifeson (chitarre), ma si era ritirato dall’attività già nel 2015, un po’ per stanchezza, un po’ per i continui problemi di salute che si sono poi purtroppo concretizzati nel cancro al cervello che lo ha ucciso.
La sua vita non è stata facile, avendo dovuto sopportare la tragica morte della figlia Selena Peart Taylor in un incidente stradale nel 1997, e poco dopo anche della sua compagna di allora Jacqueline Taylor, morta anche lei di cancro nel 1998. Si era poi ricostruito una vita e aveva avuto un’altra figlia, Olivia Louise, nel 2009.
Di lui si ricorderanno per sempre le invenzione compositive, non scontate per un batterista, e i pazzeschi assoli in concerto, fotografati in tutti i live della band. Tra questi indimenticabile quello del terzo live ufficiale A Show of Hands al punto da ottenere il titolo The Rhythm Method. Lo rivediamo subito sotto.
https://youtu.be/KPSQf6x8D-I