Crediamo che ci saranno delle forti polemiche a proposito delle affermazioni della scrittrice Michela Murgia a proposito della musica di Franco Battiato.
L’artista siciliano è ri-tornato a far notizia nelle scorse ore perché la sua “Cerco un centro di gravità permanente” è citata e cantata nella quarta stagione de “La casa di carta”.
La Murgia – peraltro anche conduttrice del TG Zero su Radio Capital – in un video realizzato per il suo vlog “Buon Vicinato” ha affermato: “Battiato è considerato un autore intellettuale, e invece vai a fare l’analisi dei suoi testi e sono delle minch*ate assolute. Citazioni su citazioni e nessun significato reale. Togli due testi, forse, e il resto….“.
L’interlocutrice – la scrittrice Chiara Valerio – cercava di smorzare: “Ma perché è mistico”. Risposta: “Non è che tutto quello che non capisci è mistico”.
Il dibattito si eleva ulteriormente nel momento in cui: “Anche Parco Sempione” di Elio e Le Storie Tese mi evoca un mondo. Mi dice che è il polmone di Milano e non lo devo toccare. Battiato cosa mi sta dicendo?. Ha fatto credere a due generazioni che ascoltare Battiato fosse ‘figo'”.
La Murgia ci ha fatto sapere che “salva” solo “La cura” e “Povera patria”, ma vorrebbe una narrazione e non solo suggestioni.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)