Intervista esclusiva a Red Ronnie: il Roxy Bar nell’era di Internet

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Parliamo di musica: noi facciamo blog in una maniera completamente diversa; la nostra idea fondante infatti non è di seguire il pubblico per fare contatti facili scrivendo quello che vuole leggere, ma cercare di portare all’attenzione dei lettori anche cose qualitative benché di nicchia. E ci pare che spesso tu faccia lo stesso: invitare il grande artista e il gruppo emergente insieme, in modo da ampliare la platea di ascoltatori per chi di solito non ne ha. Il web permette questo.

Affrontiamo però il problema dei contenuti, portando l’esempio del concerto di Jovanotti su RaiUno: un flop dal punto di vista degli ascolti, ma se fosse andato sul web probabilmente sarebbe stato un successo. Non credi ci sia grande differenza tra ciò che funziona sul web e ciò che funziona sulla tv tradizionale?

Intanto sottolineo che il concerto di Jovanotti ha avuto problemi molteplici. La Rai si è decisa all’ultimo e questo ha fatto sì che il taglio delle riprese avesse un ritmo inadatto alla prima serata di RaiUno, perché non era stato concepito per questo, era stato ideato per un dvd e dunque mancava il racconto. Per farti un esempio, Jovanotti al Roxy Bar ha fatto 1.300.000 visualizzazioni subito e tra replica e video on demand ha realizzato complessivamente più di tre milioni di ascolto, superando RaiUno. Ciò non significa che Roxy Bar sia meglio di RaiUno ma che è più in sintonia con un certo linguaggio. Jovanotti è venuto all’ultimo momento, senza promozione se non i tweet e il passaparola. In più è arrivato alle 3.20 invece che alla e 4 e tre quarti e appena l’ho visto ho detto: Ok, andiamo subito in diretta. E poi è stato quattro ore e mezza parlare anche di niente, se vogliamo, e ogni tanto cantava una canzone, ma è piaciuto proprio questo. Lo spettatore aveva l’impressione di essere lì con noi.

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Nina Zilli quando è venuta domenica è rimasta colpita dal fatto che in 3 ore avevo in mano sempre lo stesso foglietto della scaletta. Ma a me la televisione vecchia con pagine e pagine di scaletta e le croci per terra per dirti dove ti devi fermare perché lì c’è la luce migliore, non interessa. Jovanotti stesso ha esaltato il mio speciale per il concerto di Padova dicendo che c’era un ritmo pazzesco. Ma io gli ho detto “Sei proprio sicuro? Guarda che i primi 22 minuti del tuo speciale sono in sequenza, non c’è un taglio” E c’è rimasto. Quindi alla fine non hai bisogno di 96 telecamere… ne hai bisogno se devi in qualche modo arricchire e abbellire la confezione, ma se il contenuto già  ce l’hai ti basta una telecamera, e lo dimostra Fiorello che fa il suo show con un semplice telefonino.

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Rimanendo sui numeri, se puoi rivelarcelo, sappiamo che ti erano stati attribuiti 650.000 contatti, ma tu hai detto molti di più. Dicci quanti, dai…

No no no. la cifra che hanno dichiarato era solo un numero politico, per non rompere troppo le palle…

Quindi non ce lo dici… rimaniamo sul fatto che sono molti di più…

Sai, diventa tutto molto molto relativo, perché quanti l’hanno visto anche in replica, per esempio? Quantificare è impossibile. Ti posso dire che ci sono state delle belle coincidenze: Chicco Forti ci ha telefonato in diretta e se l’avesse fatto a una televisione tradizionale ne avrebbero parlato tutti i giornali, se pensi che due giorni dopo Enrico Letta ne ha parlato con Obama. Queste sono secondo me le cose importanti.

Capisco, ma dobbiamo comunque affrontare questo argomento, e mi spiego: tu hai previsto 10 puntate e hai dietro un grosso sponsor come la Golia. Avete fissato un obiettivo tu o lo sponsor stesso per poter poi proseguire, sempre nella speranza anche da parte nostra che queste dieci puntate abbiano un seguito?

Chiaramente l’obiettivo è quello, di riuscire ad andare avanti. Il problema in Italia è sempre lo stesso, ancora una volta derivato dalla gestione Berlusconi del paese: i centri media. In America, come ho constatato personalmente, ormai la pubblicità è solo su internet, non esiste più la tv; da noi invece è sempre e solo tv. I centri media che sono quelli che dovrebbero fare gli interessi dei clienti che affidano loro i soldi, eppure dicono loro ancora che internet è “il futuro”… ma noi siamo il presente non il futuro! Tutto questo solo viene fatto per raschiare gli ultimi soldi in fondo al barile. Allora io perché ho come sponsor la Golia? Perché la Golia non passa per i centri media, ma sceglie dove andare. Attenzione, io amo sposare gli sponsor, concordare insieme la strategia. Va detto che solitamente io ho sempre molta libertà e anche con Golia è così. Tant’è vero che io mandavo i report ma mi han chiesto di non farlo più perché si fidano di me.

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E questo può essere il motivo per cui gli ospiti come Jovanotti fanno la pubblicità alla Golia quando vengono da me; perché capiscono che la sopravvivenza di questo polo culturale dipende dallo sponsor. Spero nel futuro di poterne trovare altri per pagare i debiti che ho fatto, perché diciamo che il Roxy Bar va in onda da un lato per merito della Golia e dall’altro perché ho venduto tutta la mia memorabilia rock, ma finanziariamente non stiamo affatto guadagnando, anzi…

Clicca qui per la terza parte dell’intervista

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