Con l’esplosione dei social network sparirà la radio? Secondo noi no. La radio ha superato l’avvento della TV, di internet e sopravviverà anche ai fenomeni del web. Al massimo – e sta già accadendo – sparirà in breve l’hardware.
Anche la possibilità di fruire della TV su dispositivi mobili non potrà soppiantare il fascino della radio, la quale può essere ascoltata mentre fai qualunque cosa.
L’umanità e l’intrattenimento che la radio offre in un mondo digitale, non potranno mai essere superati da una playlist un algoritmo o un video di YouTube. Questo post nasce da una discussione nata nella puntata dello Zoo di 105 di alcuni giorni fa in cui Marco Mazzoli sosteneva che – essendo radio e TV destinate a morire – sarebbe bene lasciare le ultime generazioni che le amano a goderne senza infestarle di trapper, influencer e youtuber.
Effettivamente, proporre in FM ciò che i ragazzini hanno a disposizione in qualunque momento, ha l’unico effetto di stancare gli amanti dei media tradizionali. Ma alla fine Mazzoli – che tiene corsi per diventare speaker – si è adeguato all’idea di Paolo Noise, ovvero il fatto che la radio oggi entra nella vita di una persona quando questa sale in macchina.
Sostanzialmente è la stessa risposta data da Albertino qualche mese fa in un’intervista rilasciata a RollingStone. Il direttore di m2o disse che – nonostante si viva nell’era delle app – c’è ancora necessità di frequenze perché: “ I giovanissimi non ascoltano la radio, ci tornano quando iniziano a guidare. Avere un ottimo segnale è importante perché certi network cercano te e non il contrario. Questo per noi è un handicap. C’è poca abitudine ad usare l’app anche viaggiando”.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)