Ormai la radio è inevitabilmente contagiata (in senso figurato) dal Coronavirus. Anche nella fascia notturna di RDS- con Danny Virgillo e Filippo Ferraro – sono saltati gli schemi con la messa da parte di appuntamenti fissi come “giovedì sesso” e “venerdì single” per aggiornare la situazione con fonti che siano attendibili.
Si cerca però di guardare la questione anche in ambito internazionale: linee maggiormente aperte, incoraggiando collegamenti da ogni parte del globo tastando – magari con i guanti – la situazione concernente stati d’animo, ma anche numeri, relativi alla pandemia. Al Giro giro tondo quanto è infetto il mondo partecipa chi dagli USA, chi dal Regno Unito, chi dal Cile o dall’Australia e via dicendo.
Tra un gustoso e sottile scazzo politico dovuto alla notizia dei tedeschi che cantano “Bella Ciao”e un impazzimento della regia fra la rubrica di Riccardo Luna e il jingle del punto ora delle 3, il minimo sindacale di leggerezza è dato dalla “rassegna stanca“, all’interno della quale troviamo uno spazio in cui poter amaramente sorridere dell’idiozia umana. E poi c’è sempre Ferraro che anche in momenti come questo regala perle in quantità, puntualizzando – ad esempio – che i quattro brani in fila non sono mixati perché distanziati di un metro l’uno da’altro.
Il “Buongiornotte” è stato convertito in “Tutti a casa alé“, e a tal proposito sarebbe meglio che Ferraro prendesse la nota un pelino meno alta o finirà per essere il primo speaker afono della storia. Qui – con operatori sanitari e camionisti in testa – si esaltano coloro che in questa fase, ormai apertamente drammatica, per il nostro Paese, lavorano per il bene della collettività, talvolta correndo dei rischi.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)