Ermal Meta: vincitore di Sanremo dopo un periodo di pietre in faccia

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Com’è ormai arcinoto, Ermal Meta e Fabrizio Moro sono i vincitori di Sanremo 2018 con “Non mi avete fatto niente”. Hanno vinto quelli che possono essere definiti i due cecchini di Sanremo.

Basti pensare che Moro ha all’attivo 2 vittorie ed un terzo posto su 5 partecipazioni – più un terzo posto nel 2012 come autore per Noemi – mentre Meta prima di ieri ha conquistato 2 terzi posti consecutivi – nel 2016 nelle Nuove Proposte – ed ha vinto nella prima edizione nella quale non si è ritrovato Francesco Gabbani al primo posto.

Il cantautore albanese ieri sera al Dopofestival ha definito più difficile il momento in ci “Passi per quello che non sei”. Chiaro riferimento al “Metamorogate” emerso nella prima puntata del Dopofestival; un caso sgonfiatosi 36 ore dopo ma che ha evidenziato un regolamento quantomeno rivedibile. Ma accuse di plagio a parte – ed escludendo l’infanzia difficile raccontata in “Vietato Morire” e citata anche ieri sera – Meta ha subito un paio di attacchi che hanno fatto notizia nel giro di qualche mese. A gennaio a “Roxy Bar”, con Red Ronnie, Morgan aveva detto: “Fabrizio Moro! Cioè il Sanremo di Baglioni lo vince Fabrizio Moro, che poi sta con Ermal Mer*al. Cioè Meta, come Metadone”.

A quel punto, Meta aveva replicato: “Caro @InArteMorgan, anni fa in un’intervista dicesti “se non amo l’uomo, non amo l’artista”. Spero che tu sia orgoglioso dell’uomo che sei. Io di me lo sono anche se tu mi definisci Mer*al o Metadone. Io però non capisco perché non sono esperto in nessuna delle due cose. #mah”.

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Ulteriore replica del cantante dei Bluvertigo: “Brillante replica quella di Ermal Meta devo dire. Non capisco come faccia però a non intendersi di mer*a visto che è un essere umano e in quanto tale la gestisce quotidianamente. Inoltre andrà a Sanremo con Fabrizio Moro”

E per finire, mentre fan di Meta che parlavano di n’astiosa reazione di Morgan ad un’esclusione dal Festival di Baglioni: Che tristezza Marco. Il primo viaggio che ho fatto appena ho preso la patente era per venire ad un tuo concerto. Che amarezza. Basta con queste cazzate, non sperperare il tuo immenso patrimonio musicale. Pubblica un disco e lasciaci tutti senza parole. Io almeno ti aspetto ancora…”

Ma non è finita qua: nel periodo di Ferragosto Meta ha annullato un concerto a Bianco, un paese di 4.000 abitanti in Calabria per motivi di salute: “Qualche giorno fa ho fatto una visita dal foniatra che mi ha consigliato caldamente di riposare la gola e la voce prescrivendomi fra le varie anche 7 giorni di riposo. Sono in tour da aprile di quest’anno e non mi sono praticamente mai fermato. Ma io amo fare concerti e amo salire sul palco tanto quanto amo dare tutto quello che ho durante un live per cui non gli ho dato retta e ho sperato fino alla fine di potercela fare. Così ho fatto gli ultimi 3 concerti. Stasera però ero più affaticato e lo sentivo già sul palco a Riccione anche se non si trattava di un concerto intero, ma di sole 6 canzoni. Mi dispiace dirvi che non posso fare il concerto a Bianco. Non sarebbe rispettoso salire sul palco e fermarsi alla terza canzone. Non sarebbe un concerto e mi dispiacerebbe moltissimo. Vi prometto che cercherò di recuperare questa data prima possibile e faremo una grande festa insieme. Chiedo scusa all’organizzazione e ai fan, ma mi serve qualche giorno di riposo per poter proseguire questo bellissimo cammino insieme a tutti voi”

Questo, il primo post del vicesindaco del piccolo paese, post  alquanto discutibile: “Ermal tradisce Bianco… troppo lontano e forse troppo a SUD… più dell’Albania… dalla quale è giunto su un barcone… ormai ricco e famoso annulla il concerto di Bianco… i gufi questa volta hanno vinto… Bianco perde una occasione per ospitare un grande evento per il quale ci eravamo spesi tantissimo e avremmo affrontato grandi sacrifici per ospitare migliaia di fan che nulla hanno in medi (sic!) dei fan del Nord… Amareggiati adiremmo le vie legali ma ormai consapevoli che Ermal non meritava Bianco”.

Così, ad una nuova insinuazione sull’annullamento di un concerto a causa della difficoltà a raggiungere la località calabrese, aveva risposto Meta con un paio di post: “Questo è il vicesindaco di Bianco. Mi piacerebbe vedere, in generale, questa passione e indignazione nei confronti dei finti invalidi, dei politici corrotti, di chi scarica rifiuti tossici nel mare, di chi li sotterra, di chi ruba soldi pubblici, di chi si inchina per paura di sdraiarsi, di chi non paga mai le tasse, di chi danneggia l’intera comunità italiana e non nei confronti di un concerto annullato che in larga parte danneggia soltanto me. Caro vicesindaco, sui barconi insegnavano ad usare la punteggiatura, ad averlo saputo la portavo con me. Le sarebbe stato senz’altro utile”.

E poi, verso i suoi fan: “Grazie ragazzi per tutto il sostegno e l’amore. Un paio di giorni di silenzio assoluto, cortisone e sono come nuovo. Un abbraccio forte. P.S. Viva la Calabria, terra dolce e amara e per questo bellissima. Le cattiverie non mi interessano”.

Insomma, questa per Meta è una vittoria meritata anche perché i recente ha preso diverse pietre in faccia, per citare la canzone “Pietre” di Antoine: “Tu sei buono e ti tirano le pietre / Sei cattivo e ti tirano le pietre.
Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai,sempre pietre in faccia prenderai.

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Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)

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Stefano Beccacece nasce nel 1985 a Torino. Sino a pochi anni fa poeta - ha pubblicato due raccolte tra il 2006 ed il 2010 - ora fa prevalentemente il blogger. Dal 2012 scrive di calcio e mass media. Su Radiomusik potete leggerlo prevalentemente nella sezione "Radio News".