Elisa live al Palalottomatica di Roma: recensione e scaletta del concerto

Ieri sera al Palalottomatica di Roma è andata in scena la tappa sin qui più importante della prima parte del tour di Elisa, scattato a Rimini il 6 marzo.

Davanti a un pubblico festante in una sala gremitissima, la cantante di Monfalcone si è esibita per più di due ore e mezza, avvalendosi di una band di grande caratura composta da Andrea Rigonat (chitarra), Curt Schneider (basso), Victor Indrizzo (batteria), e dai due tastieristi Cristian Riganò e Gianluca Ballarin.

Dopo un prima parte essenzialmente basata sui pezzi in italiano, Elisa giustifica la sua scelta recitando l’articolo primo della Costituzione italiana, ma è inutile dire che quando partono le prime note di Labyrinth la gente salta all’unisono come una molla, segno che un passato glorioso non si dimentica tanto facilmente. Né, a dire il vero, lei lo vuole negare, anzi.

Poco dopo c’è spazio per un siparietto lirico, con Elisa vestita da geisha che intona un’aria dalla Madama Butterfly di Puccini, accompagnandosi al pianoforte. E poi via alla seconda parte, in un tripudio di luci, laser e immagini da megaschermo.

A parte i grandi classici, abbiamo potuto apprezzare ancora di più la colonna sonora di Django Unchained, Ancora qui, e poi l’emozionante momento dedicato al pubblico con la consueta tripla scelta che questa volta è ricaduta sulla sola Swan, invece dei tre pezzi cui ci aveva abituati. Anche qui non un brano in italiano, ma come ovvio i fan storici tendono a scegliere brani meno noti del repertorio passato che è ovviamente in lingua anglosassone (e a noi non dispiace affatto la cosa, se non si era capito).

Gran finale con hit classiche come Cure Me e tutti a casa contenti. Per la scaletta (molto simile) di data zero a Rimini cliccate qui.

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Giornalista pubblicista iscritto all'ODG Lombardia. Amante in particolare di gothic/dark e progressive rock. Ha lasciato il cuore nei Marillion epoca Fish. Contatto diretto: blog@gamefox.it