Da Oscar Giannino a Fabio Volo: quando non conta il cosa ma il come

Se Siete lettori di questo blog, avrete certamente capito – anche per la tipologia degli argomenti trattati – che chi si occupa della sezione radio predilige una comunicazione “d’attacco”.

Non stiamo parlando di politica o di essere “pro” o “contro” qualcuno. La schiettezza andrebbe sempre apprezzata, sia che il messaggio veicolato rispecchi il nostro pensiero, sia che non lo faccia.

Ovviamente, la censura andrebbe applicata quando si sconfina nell’odio, nella violenza e nel razzismo. Il più permissivo di tutti nella radiofonia nazionale è Giuseppe Cruciani, che fa dire a chi interviene cose pesantissime sostenendo che ognuno debba essere libero di esprimersi venendo anche “analizzati” psicologicamente. Poi, quando il messaggio è particolarmente orribile, il conduttore interviene insultando l’ascoltatore. Però ne “La Zanzara”, la libertà d’espressione è pressoché illimitata.

Ecco perché – nell’articolo precedente – abbiamo detto che quanto fatto da Fabio Volo è finito sui giornali in quanto venuto  fuori da Fabio Volo e nel corso de “Il Volo del Mattino”. Per altro poi, lo stesso Volo ha fatto una retromarcia dovuta ad una notte che gli ha sicuramente portato consiglio.Il ragionamento del giorno dopo conferma la totale spontaneità e sincerità del giorno prima, che – lo ribadiamo – noi abbiamo apprezzato.

Leggermente diverso è stato il discorso per DJ Giuseppe, che si disse “fortunato di non avere avuto la cuffia in testa” su una canzone di Alberto Urso, all’epoca allievo di “Amici”. Il vero errore l’ha commesso alcuni giorni dopo, quando ha annunciato le proprie dimissioni in onda – nello Zoo – costringendo Dario Spada ad andare in soccorso di Fabiola.

Ma il vero eroe di questa carrellata è Oscar Giannino, che circa un anno fa – a Radio 24 con “I conti della belva” – regalò una sfuriata monumentale. Monumentale, indipendentemente da come la pensiamo singolarmente. Del resto, il giornalista si era già distinto ai tempi della propria avventura politica col celeberrimo “Taci, miserabile“.

https://www.youtube.com/watch?v=lS4wpfl-V1w&feature=emb_title

E, quantomeno speciali, sono state le ultime puntate della stessa “Belva”, di “Morgana e Merlino” e de “La versione di Oscar”. 

Per i sostenitori della Lega che non avessero digerito l’affondo di Fabio Volo verso Matteo Salvini, riproponiamo il jingle de “La Zanzara” con Mario Borghezio, quello del “vaffanc**o politicamente corretto“.

Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)

 

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Stefano Beccacece nasce nel 1985 a Torino. Sino a pochi anni fa poeta - ha pubblicato due raccolte tra il 2006 ed il 2010 - ora fa prevalentemente il blogger. Dal 2012 scrive di calcio e mass media. Su Radiomusik potete leggerlo prevalentemente nella sezione "Radio News".