Caparezza alla fiera di Cagliari: recensione del concerto (foto gallery)

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L’ultima sua tappa in terra sarda risale al 30 agosto del 2014 per il “Museica Tour”, Caparezza a 3 anni e mezzo di distanza torna a Cagliari dove ha portato il tour per “Prisoner 709“.
Un esplosione di colori e di energia, più di 20 brani tutti d’un fiato mescolati al passato, al presente e perchè no, anche al futuro di un’artista che mangia il palcoscenico.

Si inizia dalle tracce legate a Prisoner 709 in particolare da Prosopagnosia, l’artista entra in scena da una grande palla trasparente dalla quale ‘declama’ il testo del brano, a seguire arriva la canzone che ha dato il titolo al suo ultimo lavoro discografico, la coreografia si lega ai brani, ed è un fil rouge che rimane per tutta la durata del live, passando per Confusianesimo e il suo ultimo singolo, Una chiave.

Si alternano i pezzi ritmicamente più ‘seri’ a quelli più giocosi come Ti fa stare bene dove l’energia e i suoni esplodono, coinvolgendo il pubblico che ha gremito il padiglione E della fiera di Cagliari.
Caparezza performa il brano che vede il feat. di Max Gazzè Migliora la tua memoria con un click (lo vede proiettato sui ledwall del palcoscenico), a seguire nell’altalena di brani ‘lenti’ e ‘veloci’ ci sono Larsen, L’uomo che premette, Autoipnotica e Prosopagno sia che conclude la decina di brani del primo atto dedicato a Prisoner 709.

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Dopo una breve pausa il live riparte da uno sketch tra Caparezza e la sua ‘spalla destra’ Diego Perrone in cui si tratta la libertà, la voglia di uscire dopo un difficile momento durato a lungo, i due escono da una grande bocca posizionata al centro del palco, l’allusione al brano che ha lanciato Caparezza a livello popolare come Fuori dal tunnel nel 2003, pezzo in cui la festa entra nel vivo e che apre il secondo atto del concerto dedicato ai successi passati dell’Artista Pugliese. Si toccano i brani degli album Verità supposte, Habemus Capa pubblicato nel 2006, Le dimensioni del mio caos del 2008, Il sogno eretico del 2011, tra cui Goodbye Malinconia, Legalize the Premier e La Fine di Gaia. Ma qualche citazione c’è anche per Museica del 2014 con quella che è la prima ballade di Caparezza China Town, il momento di riflettere su un testo che è una dichiarazione d’amore nei confronti della scrittura, raccontata scenograficamente come un grande libro sfogliato.

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Nella conclusione del concerto il ritmo non cala ma viene accelerato e affidato ad altri due classici di Caparezza che non lasciano fermi, Vengo dalla luna e Abiura di me, performati come un astronauta che riesce a compiere la sua missione ed è pronto per ripartire in nuovi lidi.

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