Recentemente abbiamo accennato alla diffida toccata ad RTR 99 per quanto detto da Luca Casciani. Ora, la scure della violazione del regolamento in materia di Hate speech si abbatte sullo Zoo di 105, o meglio, su Radio 105.
Come riportato qui, questa è stata la difesa dell’emittente: “Lo Zoo di 105 è un programma satirico. Si tratta di mera espressione, seppur polemica o provocatoria o persino grossolana, di opinioni e battute satiriche, magari non condivisibili nei toni o addirittura fastidiose per la comune sensibilità, ma lontane dall’evocazione dell’odio e della violenza. Opinioni in quanto tali coperte dalla libertà di manifestazione del pensiero. Ad ogni modo, al fine di evitare che il programma possa essere accostato a siffatti deprecabili comportamenti, l’emittente manifesta la volontà di inserire uno spazio destinato a stigmatizzare ogni forma di discriminazione”.
L’emittente nella difesa manifestava l’intenzione di: “inserire, nella futura programmazione, uno spazio destinato a stigmatizzare ogni forma di discriminazione”.
La difesa non è stata accolta dall’Agcom: “le espressioni utilizzate dai conduttori nel corso del programma “Lo zoo di 105”, andato in onda il 10 marzo 2020, ed in particolare le affermazioni, riferite ad una “compilation” denominata “Tutto negro compilation” (…) non possono essere ricondotte ad una espressione di satira – la quale, pur attraverso una rappresentazione parossistica e grottesca, punti a condannare in realtà proprio gli stereotipi sul razzismo e sulla discriminazioni, in ragione della circostanza che il riferimento satirico e canzonatorio è rivolto proprio alle vittime di hatespeech in un contesto nel quale appare di difficile discernimento l’elemento satirico da quello canzonatorio e discriminatorio.
Per tale ragione tali espressioni, in cui l’eventuale approccio satirico ha ad oggetto le vittime di discriminazioni e di narrazioni stereotipate appaiono suscettibili di diffondere, propagandare o fomentare l’hatespeech e la discriminazione nei confronti di un determinato insieme di persone, attraverso stereotipi relativi a caratteristiche di gruppo, etniche, di provenienza territoriale”.
Inoltre: “a messa in onda durante la medesima trasmissione, accompagnata dalle risate dei conduttori con evidente intento canzonatorio, di parti di canzoni italiane che, nelle parole dei conduttori, sono cantate e “reinterpretate” dagli “amici del Senegal, Niger, Camerun e Zimbabwe che hanno accettato di condividere la loro gioia nel diventare a tutti gli effetti membri della nostra comunità” e l’utilizzo di espressioni quali “ti tiro coltellata” e “pallina, vuoi pallina”, apparentemente pronunciate dai predetti interpreti di tali parti di canzoni, che sembrano alludere allo stereotipo di comportamenti delittuosi come caratteristica antropologica degli immigrati, sono ugualmente suscettibili di diffondere, propagandare o fomentare l’odio e la discriminazione nei confronti di un determinato insieme di persone, attraverso stereotipi relativi a caratteristiche di gruppo, etniche, di provenienza territoriale”.
I titoli della “Tutto negro compilation” sono: ” “sono chiaramente denigratori e tali da offendere e ridicolizzare un determinato insieme di persone attraverso stereotipi relativi a caratteristiche di gruppo, etniche, di provenienza territoriale (“amici del Senegal, Niger, Camerun e Zimbawe”, “amici di colore provenienti dalla madre Africa”.
Per l’Autorità: ““la condotta oggetto di contestazione appare particolarmente grave per il contenuto fortemente denigratorio e offensivo delle espressioni reiteratamente utilizzate e della condotta tenuta dai conduttori nel programma oggetto di contestazione con riferimento ad un determinato insieme di persone individuate attraverso stereotipi relativi a caratteristiche di gruppo, etniche, di provenienza territoriale”.