A fine giugno è andato in onda a La Zanzara l’ennesimo scherzo telefonico realizzato alle imitazioni della “terza voce” del programma condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo.
Vittima il neo sindaco di Messina Cateno De Luca convinto di aver parlato e pregato assieme nientemeno che a Papa Francesco. La cosa è stata tanto emozionante per il primo cittadino messinese, che lo stesso aveva divulgato l’accaduto su Facebook.
Una volta che la cosa ha iniziato ad avere un clamore non calcolato e non confermato dal Vaticano lo staff de La Zanzara ha dovuto avvertire De Luca dello scherzo, e questi – nonostante ci sia rimasto male – l’ha presa abbastanza bene concedendo l’autorizzazione alla trasmissione della telefonata avuta con il finto Papa. L’idea dello scherzo è nata perché De Luca – una volta avuta la certezza dell’elezione nella città peloritana – aveva omaggiato la Madonna con una corona di fiori.
Ma mettere in crisi il potere e non solo con una telefonata, è una specialità per Merkù con diverse voci. Basti pensare che nel 2015 – nei panni, o meglio nelle corde vocali – di Matteo Renzi, ha fatto “confessare” a Monsignor Vincenzo Paglia che l’allora Sindaco di Roma Ignazio Marino non era stato invitato dal Papa durante il suo viaggio negli Stati Uniti. Far passare il chirurgo da “imbucato” fece molto scalpore, e Merkù non poté esimersi dal raccontare l’episodio durante la cerimonia di consegna delle Cuffie d’Oro di quell’anno di cui fu conduttore.
E come dimenticare la telefonata del falso Vendola a Fabrizio Barca che non avrebbe voluto fare il Ministro dell’Economia del Governo Renzi, nonostante le pressioni di Carlo De Benedetti. Va precisato che tale telefonata nel 2015 portò il programma ad essere condannato dal Tribunale di Milano perché ” “i giornalisti, tramite l’imitatore telefonico, non si sono limitati a celare la propria identità, ma si sono attribuiti – artificio vietato dalle norme – identità di una determinata persona” con lo scopo “di ottenere informazioni riservate”.
Infine, un ultimo esempio, è il professore e scrittore Piergiorgio Odifreddi, che – nonostante sia un noto autore dichiaratamente ateo – si è dimostrato forse troppo entusiasta nei confronti del finto Pontefice.
Insomma, gli scherzi della redazione de La Zanzara hanno il potere di far emergere emozioni, debolezze, segreti e lati insospettabili. Per questo, non sempre vengono accolti con “sportività”.
Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)