La Zanzara: non solo vogliono insultare Parenzo, ma neppure ci riescono

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Venerdì si è chiuso il 2017 de La Zanzara: Giuseppe Cruciani ha terminato l’anno solare radiofonico con l’ennesima provocazione, ovvero contrapporsi al nuovo soggetto politico – dato che fra l’altro è stato accostato alle liste di Forza Italia – “Liberi e Uguali”, con “Liberi e armati”.

Segue iniziative, solo sulla carta, di liste più o meno simili, come quella ribattezzata tempo fa “Sesso e ordine“. Tralasciando queste amene pensate, oggi dedichiamo qualche riga – in attesa del ritorno il prossimo 8 gennaio – a quelli che chiamano per insultare David Parenzo.

Ora, è vero che se non si fa parte della metaforica “Maggioranza Silenziosa“, certe idee del giornalista de LA7 possono risultare discutibili, ma quasi tutte le sere c’è qualcuno che chiama, saluta Cruciani e poi si rivolge a “quel (insulto di turno) che hai di fianco”.

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Sono quelli che “Il Boldrini della radio“, denominazione fresca fresca, chiama non ascoltatori, ma telefonisti, disadattati o “Miserabili”; quest’ultimo termine generalmente è per coloro che vanno a a prostitute.

Sta di fatto che costoro chiamano, esprimono il loro parere – tendente prevalentemente verso posizioni razziste, e/o complottiste e erroneamente saccenti –  e neppure si sono ancora accorti di una cosa cristallina da anni: quando insultano “quello che hai di fianco”, di fatto non insultano nessuno, o perlomeno non centrano l’obbiettivo.Perché ancora oggi, non hanno ancora capito che Cruciani è a Milano e Parenzo  a Roma.  Telefonare ad una radui oer insultare qualcuno è di per se spregevole, ma farlo e neppure riuscirci in fondo è comico.

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Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)

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Stefano Beccacece nasce nel 1985 a Torino. Sino a pochi anni fa poeta - ha pubblicato due raccolte tra il 2006 ed il 2010 - ora fa prevalentemente il blogger. Dal 2012 scrive di calcio e mass media. Su Radiomusik potete leggerlo prevalentemente nella sezione "Radio News".