Gianluca Vacchi, il DJ anonimo, lo Zoo di 105 e la difesa a oltranza di DJMag

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Nei giorni scorsi ha avuto qualche strascico la lettera che un sedicente DJ anonimo ha inviato a diversi media – non solo allo Zoo di 105 – in merito alle serate ben retribuite di Gianluca Vacchi nelle discoteche. La lettera potete trovarla qui sotto. Si riferisce al fatto che Vacchi, come nel caso di ex tronisti, o “gieffini” fa serate per la aleatoria notorietà ottenuta grazie ai like comprati e grazie a balletti anche divertenti.

 

E’ chiaro  che ognuno, anche i proprietari dei locali, guarda al soldo, e Gianluca Vacchi è il principale fenomeno del momento sul web, quindi è molto richiesto. Dunque sta a chi i locali li frequenta scegliere fra chi esercita la professione, e chi lo fa per moda. Ma Vacchi fa benissimo a farlo se questo gli porta ulteriore notorietà.

Ciò che non dovrebbe starci, è che un giornalista di un portale importante e rinomato come DjMag dedichi addirittura più di un  pezzo alla questione. 

Nello stesso articolo troviamo: “ Io non amo il populismo. Non amo le dichiarazioni “di pancia” e l’opinione sguaiata, ostentata senza un filo di logica o di pacatezza. So che va molto di moda, so che in questa nostra epoca chi la spara più grossa e chi urla di più spesso riceve maggiore attenzione”. Ma anche, “Se io fossi un dj “piuttosto conosciuto” e non avessi “bisogno di notorietà” non mi roderebbe il culo per il dj set di Gianluca Vacchi, pur se ben pagato. Sarei talmente inserito nel meccanismo della mia professione da non dovermi scandalizzare per l’ospitata sensazionalistica di Vacchi. Al contrario, anziché scrivere provocazioni da due soldi da mettere nelle mani di un programma che del populismo e delle facili provocazioni ha fatto la sua bandiera…..”

Cioè, lui non ama il populismo, però, se fosse famoso, non si scandalizzerebbe – oltre a consigliare all’anonimo autore della lettera quale opinione avere e quali argomenti trattare. Quindi, la bandiera degli “anti-populisti” è che non tutti possono fare tutto. Tranne Gianluca Vacchi,

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L’autore dell’articolo ama la logica e la pacatezza. Poi uno legge queste righe “. Come già scritto e ripetuto, se non ci interessa, basta non dargli spazio. Inutile lamentarsi e rosicare. Solo costruendo una narrazione diversa e positiva educheremo il pubblico al bello. Non certo recitando le brutte lettere di presunti dj famosi incazzati. Peraltro, sottolineo, anonimi. Non avere nemmeno il coraggio di firmare la propria protesta è proprio ridicolo.” e pensa: ma siamo sicuri che questa sia pacatezza e non livore?Diciamoci la verità. Sicuramente l’accusa di “leccaculismo” lanciata da Mazzoli sulla sua pagina Facebook è esagerata, ma diciamo che forse anche Mazzoli è un bersaglio facile, antipatico, ma doverosamente da trattare senza pregiudizi, specie se si predica la sobrietà. Negli altri: “Invece un argomento potenzialmente costruttivo, viene un’altra volta disinnescato buttandolo in caciara, accusando il bersaglio più facile a disposizione su cui concentrare il fuoco per ottenere consensi da forcaioli. Semplice, no?” Tra l’altro, se si accusa il dj anonimo di non aver avuto il coraggio di firmare la propria lettera, quale  consenso da forcaiolo potrà avere restando, appunto, anonimo? Se la questione l’avesse sollevata un’autentica autorità come Albertino, probabilmente tutti avrebbero dato ascolto – per altro a ragione – e fatto l’applauso, per altro a ragione. La questione la solleva Mazzoli, dunque si sposta l’attenzione sulle sue provocazioni.

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Ma il discorso  è ancora un altro: tu, che scrivi su DJMag, quante righe vorrai ancora usare – sul portale/rivista più importante del settore, per parlare di Gianluca Vacchi, che è una macchietta volontaria e consapevole, simpatica quanto vuoi ma non di più? E’ come se la Gazzetta dello Sport facesse un confronto fra le caratteristiche tecniche di un attaccante antipatico, Ibrahimovic, e quelle di Paolo Roberto Cotechino. Non risulta che negli anni Ottante una qualsiasi squadra di calcio abbia chiesto ad Alvaro Vitali di rientrare nella parte e scendere in campo per ottenere più spettatori. Hanno sempre preferito giocatori professionisti, sti primitivi.

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E continuando a fare un parallelismo col calcio, dato che Gli Autogol fanno molti contatti, facciamo che Michele Negroni va sulla panchina della Juventus al posto di Allegri? Tanto, un allenatore famoso, se è famoso, non si scandalizzerà, no?

 

Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)

 

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Stefano Beccacece nasce nel 1985 a Torino. Sino a pochi anni fa poeta - ha pubblicato due raccolte tra il 2006 ed il 2010 - ora fa prevalentemente il blogger. Dal 2012 scrive di calcio e mass media. Su Radiomusik potete leggerlo prevalentemente nella sezione "Radio News".