Andrea Nardinocchi: recensione, foto e video dell’evento Guess a Milano

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Andrea Nardinocchi è l’unico sulla piazza che può avere il diritto di suonare “Wannabe” delle Spice Girls senza apparire ridicolo o “revival” ma, al contrario, terribilmente moderno. Basterebbe già solo questo per farvi capire qual è il tipo di novità che l’artista bolognese ha portato nel panorama musicale italiano. Ne avevamo già parlato qui ed avevamo recensito il suo disco qui, ma anche stavolta Andrea è riuscito a stupire, offrendo qualcosa di fresco e originale: ecco dunque la nostra recensione del set che il cantante ha offerto presso il negozio Guess di Piazza San Babila a Milano.

Partiamo dicendo che per Andrea Nardinocchi non esistono scalette, ma soltanto flussi sonori costanti che lo portano a spaziare e sperimentare continuamente, mescolando generi e sonorità in maniera del tutto improvvisata: il primo pezzo che propone nel suo djset è dunque “Come Stai”, nella quale già sentiamo che la sua voce (dal timbro molto particolare) è naturale e pulita, e riesce ad accarezzare le note in modo tanto preciso da suonare esattamente uguale al disco; mi sciolgo completamente sulla sua versione di “Thinking about you” di Frank Ocean, canzone che amo e che interpreta magistralmente con il suo irresistibile tocco elettronico. Il set continua poi con il primo singolo “Un posto per me“, “Bisogno di te“, “Amare qualcuno” e la splendida “Le labbra screpolate” che per l’occasione mixa con “Kiss” di Prince; conclude in bellezza “Tu sei Pazzo“, duetto con Marracash, che grazie all’ottimo impianto acustico allestito prende tutto un altro sapore.

Il bello del concerto, esattamente com’era stato per il primo live in Feltrinelli a cui avevo partecipato, è l’instancabile ricerca da parte di Nardinocchi di una musica che piaccia a lui e soltanto a lui, e non vada per forza a soddisfare le esigenze del pubblico che lo circonda: lui lo vedì lì, col capello un po’ arruffato, lo sguardo perso, le mani che costantemente ricercano il suono più adatto, e ti appare chiaro che è non ha minimamente voglia di apparire (anzi, dimostra grande timidezza) ma vuole semplicemente fare ed ascoltare (buona) musica. Tutto questo sfocia in uno degli esperimenti musicali più sinceri e sconvolgentemente belli che io abbia mai sentito in Italia.

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Bravo, bravo e ancora bravo: ci si vede al prossimo evento.

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