Che cos’è e come funziona Tidal, il servizio di streaming creato da Jay-Z

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È stato presentato ieri nel corso di una storica (e brevissima) conferenza stampa il nuovo innovativo servizio di streaming musicale concorrente di Spotify: stiamo parlando di Tidal, creato originariamente in Norvegia come il nome di Aspiro e recentemente acquistato dal magnate dell’hip hop Jay-Z.

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Ma che cos’è Tidal, come funziona e perchè dovremmo convincerci a spendere ben 20 euro al mese per ascoltare musica (quasi) illimitata? È presto detto: Tidal si pone come un punto di rottura rispetto alle altre piattaforme (compresa la neonata Beats Music, opera di Apple e Dr Dre) per una qualità audio di gran lunga superiore, la presenza di video in altissima qualità e contenuti editoriali, che comprendono di interviste e reportage esclusivi.

Tidal darà accesso ai suoi iscritti a ben 25 milioni di tracce (comunqe meno delle 30 milioni di Spotify) e sarà disponibile sia per gli utenti Mac sia per gli utenti Microsoft grazie ad un app compatibile con Android e con iOS. L’obiettivo precipuo della piattaforma è quello di far guadagnare in modo più equo gli artisti che concederanno i diritti delle proprie canzoni, permettendo di recuperare quello che si era perso negli altri servizi di streaming. Contrariamente a Spotify, infine, Tidal non avrà una tariffa gratuita: il prezzo della piattaforma sarà di circa 13 euro per la versione standard e di 20 euro per la versione in altà qualità.

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Jay-Z ha definito l’avvento di Tidal come una vera e propria rivoluzione nel modo di ascoltare la musica, ma è comunque ancora tutto da vedere. Io lo proverò e recensirò a breve, stay tuned  per sapere come è andato il primo mese di prova gratuita.

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