Marco Mengoni – Parole in circolo: la recensione

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Caro Marco Mengoni, non credo tu leggerai mai questa mia recensione ma, nel caso in cui questo dovesse avvenire, ti prego di non volermene a male: ho concesso ben due ascolti al tuo Parole in circolo, ma con tutta la buona volontà non sono davvero riuscito a trovarci nulla di buono. E pensare che ti ho difeso in tutti questi anni contro gli haterz, contro quelli che ti consideravano l’ennesimo fenomeno da bimbominkia, me l’avevi pure dimostrato con un buon disco come Solo 2.0 e, anche se in misura molto minore, con l’ultimo #PRONTOACORRERE. Eppure la tua ultima fatica mi è sembrata nient’altro che un’accozzaglia di Parole a caso, più che di Parole in circolo.

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Ciò che rende questo disco abbastanza insostenibile è un’allucinante involuzione verso quella bestia nera che da sempre ha minacciato la tua carriera: mi riferisco all’immagine da Amico di Maria, il cantantucolo che passa le sue giornate facendosi scrivere i testi e girando videoclip lungo la spiaggia di Reggio Calabria con i capelli al vento. Non è certo questo quello che mi avevi promesso con un pezzone come Guerriero, mix di elettronica e pop italiano d’autore (quello vero, quello che prende ispirazione in modo sincero da un grande e maturo cantautore come Ferro); al contrario, ti sei fatto fregare dall’hit-maker de noantri Michele Canova, che ha impestato questo disco di brani che hanno tutta l’aria di essere scarti di Alessandra Amoroso (vedasi Invincibile).

Tu, caro Marco, non eri certo un tipo da versetti diabetici (“adesso che chiudo le nostre emozioni nella cassaforte in fondo al mio cuore” in Mai e per sempre) o da improbabili tautologie alla Vasco Rossi (se io fossi te, no se tu fossi me, lo sapresti che non si può stare senza di te in Se io fossi te), eri un fottuto psycho killer, ma mi sembra proprio che tu abbia voluto buttare tutto alle ortiche.

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Del Marco Mengoni che ho conosciuto fino a questo punto non è rimasto davvero più nulla: nemmeno gli esperimenti dance (Ed è per questo, ma soprattutto Io ti aspetto) sembrano essere incisivi, ma puri scopiazzamenti delle canzoni più deboli e per di più dozzinali dei recenti lavori di artisti come Giorgia e Calvin Harris. Se questi sono i presupposti, spero di cuore che la seconda parte di Parole in circolo (in uscita, si dice, entro la fine dell’anno) non sia un polpettone del genere, perché sappi che io ad un altro disco in stile Valerio Scanu difficilmente darei una seconda (ma pure una prima!) chance.

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In fede, Alberto.

Tracklist

1 Guerriero
2 Esseri umani
3 Invincibile
4 Io ti aspetto
5 La neve prima che cada
6 Come un attimo fa
7 Ed è per questo
8 Se sei come sei
9 Se io fossi te
10 Mai e per sempre

VERSIONE DELUXE
11 Time of my life

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