Radio playlist: come le radio decidono che canzoni trasmettere

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“Ah sì! Bella questa…ma di chi è?”. “Oh no, ancora lui…”. “Ma che canzoni mettono oggi?”. Tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo pronunciato una di queste tre frasi (o anche tutte) all’ascolto di una canzone in radio. I nostri gusti e orientamenti musicali ci portano ad alzare il volume alle prime note di un artista che conosciamo e che adoriamo, oppure a cambiare immediatamente stazione perché “quello lì non si sopporta più”, oppure “ma chi sono questi”. E allora, che canzoni mettono le radio oggi? Ma soprattutto, come le scelgono?

In una interessante intervista pubblicata dal sito Rockol.it, che vede protagonisti i promoter Nicolò Zaganelli, di Artevox, Marco Stanzani di Red&Blue, Fabio Gallo di Altoparlante e il direttore di Rockol Franco Zanetti, si sciorinano alcuni degli elementi che determinano la scelta da parte delle emittenti radiofoniche italiane.

Gli ascoltatori e i loro ‘desideri’ musicali, il web, la grandezza dell’artista da promuovere. Sono queste le componenti fondamentali che portano le radio (soprattutto le emittenti maggiori) a scegliere un Ligabue  o una Laura Pausini piuttosto che un qualsiasi altro artista emergente. Ogni radio ha (o crede di avere) un suo target di ascoltatori, e ogni target di ascoltatori ha determinati orientamenti musicali. “Diamo alla gente quello che alla gente piace”, è questa l’ottica principale, almeno da quanto emerge dalle dichiarazioni dei promoter. Ma quello che alla gente piace, è di qualità?

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Zaganelli sottolinea due elementi importanti: l’abitudine dell’ascoltatore medio e l’importanza sempre minore che la musica assume nelle trasmissioni radiofoniche (esatto: “trasmissioni”, termine che assimila ormai le radio alla funzione della stampa). Gli ascoltatori si sintonizzano su una determinata emittente “più per affezione nei confronti di uno speaker che per ascoltare musica”.

Come a dire, non è la radio che decide. Ma, indirettamente, chi la ascolta. Ma in realtà è proprio la radio che decide, spesso in maniera incondizionata, facendo “orecchie da mercante”. Le major della discografia, ovviamente, la fanno da padrone e la ricerca della hit condiziona fortemente le scelte delle radio “di grido”. I promoter fanno anche i nomi e puntano il dito contro emittenti ben precise. Afferma Stanzani: “Ci sono radio che basano gran parte delle loro scelte sulla notorietà di chi canta piuttosto che sulla qualità della proposta e RTL è una di queste“. E Zaganelli rincara la dose: “Il referente incaricato dei rapporti con noi promoter, a RTL, è Tiziana Baudo, che a me da qualche anno risulta fondamentalmente irreperibile.“. Una situazione, per dirla con il tecnico della Juventus Antonio Conte (passateci il parallelo), “agghiacciante”. Segno che la notorietà e la storia radiofonica di un artista, o forse sarebbe meglio dire personaggio, è più importante della qualità del testo e della musica.

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Ci sono, però, anche emittenti che cambiano la loro linea editoriale in maniera più frequente. Un esempio è Radio Deejay, come spiega bene Stanzani, che, dopo una fase in cui aveva rimesso in onda i Pooh e Renato Zero, è tornata al pubblico meno adult e più giovanile.

E poi c’è il web. Che ha costretto le radio ad ampliare l’offerta extramusicale. (Spesso) Chiacchiere e conduzione giornalistica, mentre la musica si trasforma in pausa musicale e non è più elemento preponderante come era un tempo (negli anni Novanta). Ed è proprio per questo che si punta ai cantanti di grido, perché nella pause musicali non può essere inserito un artista sconosciuto, figuriamoci. Dicono loro. Spotify, Youtube, Itunes. La rete lancia successi e personaggi che la radio consacra definitivamente. Dice Stanzani: “Mi sembra che la radio si comporti oggi come si comportava una volta la stampa quotidiana: cavalcando ciò che già funziona per consacrarlo“.

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Un modo per arginare l’ostracismo delle radio nei confronti degli artisti emergenti c’è: gli storytellers, magari nelle università. Promozione diretta che fa conoscere non solo il musicista e l’artista, ma anche la personalità che sta dietro a una semplice canzone.

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