Radio Pandora: occasione per la musica o fregatura per gli artisti?

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Di Radio Pandora si parla da un po’, ma è la prima volta che la piattaforma internet radio americana si trova nell’occhio del ciclone, vista la presa di posizione contro di essa da parte dei Pink Floyd, per l’occasione riuniti nelle loro tre firme storiche: Waters, Wright, Gilmour.

Ma per capire il problema nella sua interezza dobbiamo prima fare un breve excursus storico sull’argomento. Che cos’è Radio Pandora, tanto per cominciare? Si tratta di un servizio che offre agli utenti la possibilità di aprire una web radio personale, e fin qui non ci sarebbe niente di nuovo. Il punto è che gli sviluppatori di questo servizio americano hanno creato un algoritmo che associa a un brano campione scelto dall’utente, tutta una scaletta di brani simili, sia classici che nuovi, offrendo così la possibilità di scoprire molta musica nuova incline ai propri gusti.

Il punto è che il fondatore di Pandora Tim Westergren ora ha inviato a tutti gli iscritti (e secondo gli stessi Pink Floyd anche a molti musicisti) una mail in cui chiede di sottoscrivere una petizione da destinare al Congresso USA relativa alla decurtazione dei diritti di trasmissione dei brani per consentire, a sua detta, la sopravvivenza stessa dell’iniziativa.

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Già, peccato che questo vada a svuotare le tasche degli artisti stessi (pare dell’85% circa), che si vedono così privati di un giusto compenso per le loro creazioni. Questo il punto di vista di Waters e compagni. In gioco ci sono due principi da sempre in lotta: la gratuità della rete e le giuste royalties da garantire a chi fa arte. Trovare un equilibrio non è sempre facile…

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About Luca Landoni 20112 Articles
Giornalista pubblicista iscritto all'ODG Lombardia. Amante in particolare di gothic/dark e progressive rock. Ha lasciato il cuore nei Marillion epoca Fish. Contatto diretto: blog@gamefox.it