Max Gazzè sarà uno dei concorrenti al Festival di Sanremo 2018 con il brano La leggenda di Cristalda e Pizzomunno. Il cantautore romano (farà 50 anni proprio quest’anno, a luglio) oltre a essere un grande virtuoso del basso, ci ha abituato a esibizione di grande originalità e soprattutto a testi completamente fuori dai canoni sanremesi. L’apoteosi fu con Sotto Casa, in cui parodiava bonariamente l’insistenza dei Testimoni di Geova o similari, con quello squillo insistente di campanelli all’inizio.
Max Gazzè – Video di La leggenda di Cristalda e Pizzomunno
Max Gazzè – Testo di La leggenda di Cristalda e Pizzomunno
Il testo di La leggenda di Cristalda e Pizzomunno di Max Gazzè sarà pubblicato qui non appena verrà reso noto. È stato ovviamente scritto dal cantautore ma si richiama a una antica storia pugliese e precisamente ambientata a Vieste, nel Gargano, dove Cristalda e Pizzomunno sono due bellissimi innamorati il cui legame è ostacolato dalle sirene. Ne esistono diverse versioni (qui potete leggerne un paio) ed entrambe sfociano nell’origine del nome del faraglione Pizzomunno.
Tu che ora non temi
Ignorane il canto
Quel coro ammaliante
Che irrompe nella mente
E per quanto
Mulini le braccia oramai
Non potrai fare più niente
Ma se ti rilassi
E abbandoni il tuo viso
A un lunghissimo sonno
O mio Pizzomunno
Tu guarda
Quell’onda beffarda
Che affonda
Il tuo amore indifeso
Io ti resterò per la vita fedele
E se fossero pochi anche altri cent’anni
Così addolcirai gli inganni
Delle tue sirene
Cristalda era bella
E lui da lontano poteva vederla
Ancora così
Con la mano protesa
E forse una lacrima scesa nel vento
Fu solo un momento
Poi lui sparì al largo
E lei in casa cantando
Neppure il sospetto che intanto
Da sotto
La loro vendetta
E il loro lamento
Perché poveretta
Già avevano in cuore
I muscoli tesi del bel pescatore
E all’ennesimo suo rifiuto
Un giorno fu punito
Ma io ti aspetterò
Io ti aspetterò,
Fosse anche per cent’anni aspetterò
Fosse anche per cent’anni
E allora dal mare salirono insieme
Alle spiagge di Vieste
Malvagie sirene
Qualcuno le ha viste
Portare nel fondo
Cristalda in catene
E quando le urla
Raggiunsero il cielo,
Lui impazzì davvero
Provando a salvarla,
perché più non c’era
E quell’ira accecante
Lo fermò per sempre
E così la gente lo ammira da allora,
Gigante di bianco calcare
Che aspetta tuttora il suo amore
Rapito e mai più tornato
Ma io ti aspetterò…
Si dice che adesso
E non sia leggenda,
In un’alba d’agosto
La bella Cristalda
Risalga dall’onda
A vivere ancora
Una storia stupenda
Significato del Testo di La leggenda di Cristalda e Pizzomunno
Il significato si richiama alla leggenda di cui sopra. Qui trovate l’esegesi completa e un’intervista a Max Gazzè in cui la riassume e racconta l’origine della canzone.
Max Gazzè: duetto con Rita Marcotulli e Roberto Gatto
Scelta non scontata come sempre per Gazzè, che si affida a un duo jazz di altissimo spessore come Rita Marcotulli e Roberto Gatto. La prima è una virtuosa del pianoforte, il secondo della batteria.
Max Gazzè e il Festival: le presenze all’Ariston
Quattro le sue partecipazioni sin qui. La prima nel 1999 con Una musica può fare (ottavo posto) nella categoria Giovani. Nel 2000 arriva quarto con Il timido ubriaco e nel 2008 dodicesimo con Il solito sesso. Ultima presenza nel 2013 con i brani I tuoi maledettissimi impegni (eliminata) e Sotto casa (settimo posto). Ha calcato il palco dell’Ariston anche nel 2012 duettando con Dolcenera in Ci vediamo a casa.
Perché Max Gazzè
Max Gazzè non è altro che il vero nome (abbreviato) di Massimiliano Gazzè, nato nel luglio 1967 a Roma.