La bestemmia nello Zoo e l’annuncio dell’addio. Mazzoli spiega la situazione: “Devo fare chiarezza, non c’entra solo Giuseppe”

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MAZZOLI ED ALISEI: “LAVORIAMO  AD UN FUTURO CON QUALCHE NOITA'”

 

Qualche ora fa Marco Mazzoli ha spiegato la situazione  in una diretta Facebook – ce ne sono due ma la seconda parte non è importante – dopo la bestemmia andata in onda in una scenetta venerdì  scorso. Scriviamo ora basandoci su quel video, senza quindi fare ipotesi, senza quindi poter ricevere accuse di diffusione di “fake news”. Questo è una sorta di comunicato ufficiale che non può dare adito a fraintendimenti.

La prima parte del video spiega ciò che è conosciuto: venerdì: va in onda un “Wenderland” nel quale non viene censurata una bestemmia attraverso i 3 filtri: Wender – addetto al montaggio – Spyne, regia, ed infine Luca Alba, che non ha un ruolo preciso. Cioè: ne ha così tanti, tutti ironicamente negativi,  che è impossibile attribuirgliene uno specifico.  Poi c’è l’intervento di Giuseppe. Comunque la si pensi sullo Zoo, il discorso di Mazzoli – considerando che Giuseppe ha pure qualche anno in più – è inappuntabile: “Quando è successo era saltata la connessione, quindi sono andato a riavviare il sistema. Avremmo affrontato la direzione spiegando l’accaduto e dicendo che non sarebbe più successo. Poi è andato i onda il Signor Giuseppe ed ha fatto quella pagliacciata. Da che pulpito. Sarebbe bastata una chiamata dicendo che avevamo fatto schifo. L’avremmo risolta fra noi, come dovrebbe essere.  Ci son rimasto male.

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Poi ho preparato un blocco nel quale mi scusavo e dicevo scherzosamente che l’avrei aspettato al Varco. Quando Spyne mi ha comunicato che il direttore non l’avrebbe mandato in onda, mi sono arrabbiato e l’ho messo davanti a una scelta. Poi ho detto che me ne sarei andato.   Non c’entra nulla il gruppo che ci ha acquisito“.

E poi c’è il lato B: Mazzoli parla di cambiamenti nel programma, di svolte da apportare, ma di una certa sordità da parte di qualche componente del gruppo: “Vivo di questo. Ho potuto avere una vita agiata, sono fortunatissimo perché mi pagano per farmi fare il lavoro più bello del mondo, permettendomi di fare ciò che voglio su una radio nazionale. Ma se non mi fossi più divertito più, mi sarei fermato. Attualmente il prodotto non mi soddisfa del tutto, e vedo una situazione che non mi piace.

Non voglio abbandonare lo Zoo, ma sono confuso. Devo chiarirmi con me stesso. Vorrei che la mia squadra ritrovasse gli stimoli per far ciò che ci ha resi quello che siamo. Lo Zoo dev’essere prioritario e non un secondo lavoro, altrimenti è giusto dividersi di nuovo e fare altro.  Non c’entra solo Giuseppe. Sento che mio figlio (il programma) non sta crescendo come vorrei. Non vedo la necessità di andare a prendere soddisfazioni altrove, anche se comprendo che possa esserci la necessità di fare altro. o imparato in passato che non posso fare il padre e padrone. Capisco serva uno sfogo, ma lo sfogo non può essere la priorità.  Certamente il fatto che io viva dall’altra parte del mondo ha fatto allentare la presa, e questo danneggia il progetto“.

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Alla luce di quanto emerso, confermiamo che non ha senso scagliarsi contro Dj Giuseppe – pur avendo egli avuto un comportamento discutibile – in quanto adesso è chiaro che si tratta solo di una parte del problema.

Stefano Beccacece (On Twitter @Cecegol)

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Stefano Beccacece nasce nel 1985 a Torino. Sino a pochi anni fa poeta - ha pubblicato due raccolte tra il 2006 ed il 2010 - ora fa prevalentemente il blogger. Dal 2012 scrive di calcio e mass media. Su Radiomusik potete leggerlo prevalentemente nella sezione "Radio News".